In ricordo di Gianni Rodari

GIANNI RODARI, CENTO ANNI E NON SENTIRLI

Ricorrono cent’anni dalla nascita di Gianni Rodari, un numero che lascia incredulo chi
lo conosce attraverso i suoi libri.
Perché da decenni essi raccontano ogni giorno una realtà sempre attuale, descrivono lucidamente
sentimenti ancora veri e nella loro semplicità geniale ci fanno riconoscere.
Sono insomma storie moderne incarnate in una forma ‘classica’: universale, eterna, perfetta.
Gianni Rodari è nato a Omegna nel 1920.

Dopo aver conseguito il diploma magistrale, per alcuni anni ha fatto l’insegnante.
Al termine della Seconda guerra mondiale ha intrapreso la carriera giornalistica,
che lo ha portato a collaborare con numerosi periodici, tra cui «L’Unità», il «Pioniere»,
«Paese Sera».

A partire dagli anni Cinquanta ha iniziato a pubblicare anche le sue opere per
l’infanzia, che hanno ottenuto fin da subito un enorme successo di pubblico e di critica.
I suoi libri hanno avuto innumerevoli traduzioni e hanno meritato diversi
riconoscimenti, fra cui, nel 1970, il prestigioso premio «Hans Christian Andersen»,
considerato il «Nobel» della letteratura per l’infanzia.

Negli anni Sessanta e Settanta ha partecipato a conferenze e incontri nelle scuole con
insegnanti, bibliotecari, genitori, alunni.
E proprio dagli appunti raccolti in una serie di questi incontri ha visto la luce, nel 1973,
Grammatica della fantasia, che è diventata fin da subito un punto di riferimento per quanti si
occupano di educazione alla lettura e di letteratura per l’infanzia.
Gianni Rodari è morto a Roma nel 1980.

Tra le sue opere più significative: Le avventure di Cipollino, Gelsomino nel paese dei
bugiardi, Filastrocche in cielo e in terra, Favole al telefono, Il libro degli errori, C’era due
volte il barone Lamberto.

Grammatica della fantasia

Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua
superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la
canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore.
Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nella sua pace o nel suo sonno,
sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro.

Altri movimenti invisibili si propagano in profondità, in tutte le direzioni, mentre il
sasso precipita smuovendo alghe, spaventando pesci, causando sempre nuove agitazioni
molecolari. Quando poi tocca il fondo, sommuove la fanghiglia, urta gli oggetti che vi giacevano
dimenticati, alcuni dei quali ora vengono dissepolti, altri ricoperti a turno dalla sabbia.
Innumerevoli eventi, o microeventi, si succedono in un tempo brevissimo.

Forse nemmeno ad aver tempo e voglia si potrebbero registrare tutti, senza omissioni.
Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie
e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua
caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che
interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio e che è complicato dal fatto
che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma vi interviene
continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere.

Dalle pagine web:

https://mailchi.mp/unacosaalgiorno/100-rodari?e=4b5a9bc5eb

https://100giannirodari.com/biografia/

26 Ottobre 2020

 

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