Hanno ancora un senso le quote rosa?

In occasione della Giornata Internazionale della Donna che si celebra l’8 marzo, abbiamo pensato di condividere con il nostro pubblico un servizio dell’HuffPost Italia dedicato alle quote rosa nei principali ruoli della vita politica, amministrativa e culturale. Buona lettura e, a voi le riflessioni.

Il Direttivo della Sezione di Pescara di Italia Nostra

 

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Nella newsletter del sabato “LIFE” ci chiediamo se abbiano ancora un senso le quote rosa. Marianna Madia, all’indomani del giuramento del governo in cui ci sono solo 8 donne su 23 ministri, ha scritto su Huffpost Italia che “la questione delle donne nel Partito Democratico è un problema di leadership, non di “riconoscimento” di ruoli o incarichi”. Questa settimana abbiamo intervistato tutte donne che il potere lo hanno conquistato pensando in grande. Eccole

 

“Il problema è la leadership, non le quote rosa”

La questione delle donne nel Partito Democratico è un problema di leadership, non di “riconoscimento” di ruoli o incarichi. E non è un problema di “competenze” specifiche non valorizzate. Questa lettura sconta un principio di subalternità. Il problema del Partito Democratico è un correntismo esasperato che condiziona le scelte e riduce ogni passaggio alla ricerca di un equilibrio burocratico in nome della famosa “unità”. L’assenza di battaglie di idee libere, oltre a rappresentare un male in sé, contribuisce al pregiudizio per le donne (di Marianna Madia)

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“Umiliata un milione di volte, mi volevano morta. Oggi sono Rettrice a Edimburgo”

Dal primo marzo Debora Kayembe – avvocata, linguista, attivista per i diritti umani – sarà la prima Rettrice di origini africane dell’Università di Edimburgo, in Scozia. Un altro colpo a quel soffitto di cristallo che mai aveva portato una rifugiata ai vertici di uno degli atenei più antichi e prestigiosi del Regno Unito. Tra poco più di una settimana ricoprirà un incarico che nel sistema britannico è squisitamente politico e da cui sono passati anche ex primi ministri, come Winston Churchill e Gordon Brown. HuffPost l’ha raggiunta per ascoltarne la storia, da Kinshasa al Royal Mile, attraverso minacce e aggressioni razziste, fino all’impegno contro ogni discriminazione di razza o genere (di G. Belardelli)

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“Allineare impegno, risultati e potere per le donne, a cominciare dal Recovery”

“Meritocrazia è una parola molto scivolosa e piena di pregiudizi inconsci. A me pare che il mondo della politica sia specchio della società. In tutti gli ambiti c’è molto da fare per ‘allineare’ impegno, risultati e potere. Penso che stare dalla parte delle donne faccia bene a tutti, non solo alla categoria interessata”. A parlare all’HuffPost è Paola Dubini, tra i fondatori e docente del Corso di laurea in Economia per le arti, la cultura e la comunicazione all’Università Bocconi (di A. Marrocco)

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“Gli uomini non devono concedere nulla alle donne. Conquistiamoci più spazio da sole”

“Per le donne, soprattutto per quelle nelle istituzioni, ricoprire ruoli di comando sembra essere sempre una ‘concessione’ dall’alto. Io sono fortunata perché nella mia esperienza personale non ho avuto alcuna concessione: mi sono sempre conquistata i miei spazi non in base a quote rosa, vere o finte che siano, ma in base ai miei meriti. È stato così in famiglia, a scuola, sul posto di lavoro”. A parlare ad HuffPost è la signora del vino Josè Rallo, AD di Donnafugata e componente del CdA di Assovini Sicilia, che raccoglie oggi oltre 90 tra le principali aziende vitivinicole siciliane. Insieme al fratello Antonio, guida l’azienda di famiglia, fondata nel 1983 dai genitori Giacomo Rallo e Gabriella, pioniera della viticoltura in Sicilia e tra le socie fondatrici dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. A Josè abbiamo chiesto cosa significhi per una donna occupare una posizione di potere nell’Italia di oggi e quali siano le difficoltà che incontra chi vuole “sognare in grande” (di Ilaria Betti)

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Barbara Jatta: “La società è cambiata, le quote rosa non hanno più senso”

“Per le donne è importante farsi valere in una società in piena evoluzione”. Ne è convinta Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani che all’HuffPost racconta come siano “persona, personalità e professionalità” a giocare un ruolo chiave nell’affermazione femminile in ogni ambito. Dal mondo della cultura alla politica (di A. Marrocco)