Scuola-Formazione

La sezione di Italia Nostra di Pescara è stata tra le prime in Italia ad essere impegnata – sin dalla fine degli  anni settanta – in attività di supporto dell’educazione ambientale in ambito scolastico, attraverso il centro scuola-ambiente operante presso il provveditorato agli studi di Pescara.

Selezione di documenti ed esperienze presenti sul sito:          ( CLICCANDO SI  ENTRERA’ NEL DOCUMENTO  )

AA.VV, Scuola Museo Ambiente: iniziative ed esperienze scolastiche, in Studi e Documenti degli Annali della Pubblica Istruzione, Roma, ed. Le Monnier, 1978 – Pescara, pp. 50-54

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AA.VV., Italia Nostra: per una educazione ambientale, ed. Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 1988; L’esperienza di Pescara – pp. 82-89

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P.Orefice, A.Avenanti, Educazione ambientale e didattica del territorio: resoconti ed esperienze di lavoro nella scuola media, ed. Giunti Lisciani, 1991 – – Introduzione, Adriana Avenanti; – Il quadro metodologico dell’esperienza didattica, Paolo Orefice

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Riteniamo opportuno inserire un ampio stralcio dell’intervento di Giorgio Bassani, presidente di Italia Nostra, tenuto a Spoleto, il 6 dicembre 1975 in occasione del primo Corso residenziale di aggiornamento “Scuola e Ambiente” per insegnanti delegati di Italia Nostra nella scuola – che rimane ancor oggi illuminante per comprendere la vision dell’Associazione sulla formazione scolastica in materia ambientale.

Da tempo volevamo entrare in rapporto con la scuola ..

Giorgio Bassani, presidente di Italia Nostra, Spoleto 6 dicembre 1975

Noi da tempo volevamo entrare in rapporto con la scuola..

Noi pensavamo: ci vogliono venti anni; se riusciamo a reggere per venti anni la società si sarà resa conto di quello che accade, e sarà cambiata.

Orbene ci sbagliavamo: la società, sì, ha fatto dei grossi progressi in avanti, i problemi che “Italia Nostra”, anticipando, dibatteva all’inizio sono diventati in qualche modo patrimonio di tutti; cioè tutti o quasi o molta gente ormai si preoccupa delle cose di cui ci preoccupavamo noi: occorreva che noi entrassimo in rapporto con la scuola, dove nasce o dovrebbe nascere la nuova società.

Come ha ricordato l’amico Romagnino, sono dieci anni che noi cerchiamo di entrare in rapporto con la scuola; e finora non ci eravamo riusciti. Dobbiamo quindi ringraziare subito l’on. Malfatti, che ci ha dato la possibilità per la prima volta di creare una struttura, un modo per entrare nella scuola e, proprio prendendo contatto direttamente con gli insegnanti che della scuola sono i responsabili principali.

Noi sentiamo che gli insegnanti sono le persone più adatte a rappresentare “Italia Nostra” nell’ambito della scuola; lo dico senza la minima ipocrisia.

E anche attraverso questo credo che noi diamo prova di essere qui non già per sovvertire gli ordinamenti democratici dello Stato, ma per cercare di farli funzionare. Noi non siamo assolutamente dei rivoluzionari, niente affatto. Noi vogliamo che la democrazia funzioni, siamo nati per questo; basta pensare alla nostra origine, da dove veniamo, quello che abbiamo sofferto, il cammino che abbiamo percorso.

D’altra parte è nostra convinzione che anche gli insegnanti abbiano bisogno di noi. La scuola è in crisi per tante ragioni, non soltanto perché i ragazzi sono violente, non sanno quello che vogliono, molti insegnanti non sanno più bene cosa devono insegnare loro. La cultura classica, oggi in crisi, si sposava bene con una società di tipo agricolo, dove c’erano pochissimi intellettuali e tutto il resto era plebe disarmata e completamente fuori della scuola: in una città come Ferrara, dove sono cresciuto e ho fatto le scuole, mi ricordo che c’era un solo liceo quando io avevo 15 o 16 anni ed era l’unico liceo di tutta la provincia di Ferrara. Orbene in questo unico liceo ogni anno venivano prodotti quindici ragazzi che davano la licenza liceale: a questi quindici ragazzi si poteva in fondo insegnare Dante e Virgilio, eravamo a posto, ed era più che sufficiente anche se gli altri non sapevano, anzi non era importante e opportuno che sapessero.

Ma la società è cambia, per fortuna; e quindi le vecchie materie di insegnamento non servono più per creare, diciamo così, una assemblea di utenti bene o male omogenei, bisogna insegnargli qualcosa di diverso, qualcosa di più; gli insegnanti devono essere i primi portatori dell’idea di un  migliore ambiente.

Noi di Italia Nostra quando parliamo di ambiente non parliamo di un ambiente soltanto fisico, atmosferico; anche di quello. Ma per ambiente, e in ciò ci differenziamo da tutto il resto dell’Europa e dell’America, intendiamo qualcosa di molto complesso, qualcosa che implichi anche il patrimonio artistico, il patrimonio oltre che naturale anche architettonico, le testimonianze del nostro passato. Intendiamo dare a tutti la coscienza di appartenere a qualcosa di organico, di totalmente umano.

Questo allo scopo di realizzare una vita migliore, più ricca, più spirituale, portando la convinzione che la felicità non consiste nel solo benessere. C’è qualche cosa altro sempre: è la riaffermazione di fenomeni ed esigenze spirituali per sostenere i quali credo che i professori siano le persone migliori.

Io comunque penso che se assumeranno in proprio la ideologia e le idee di “Italia Nostra”, per una vita migliore, saranno ascoltati meglio e di più.

Io ho grande fiducia negli altri, nelle persone, io credo, nel richiamo alla comune spiritualità e quindi alla diversità fra noi; noi siamo depositari dello spirito e come tali assolutamente diversi uno dall’altro, questa è una cosa fondamentale.

Io credo che i professori saranno ascoltati perché gli uomini desiderano sempre di essere spirituali, non si accontentano di essere pura carne, di essere puri oggetti.

E poi anche noi chiediamo agli insegnanti, ai professori di essere portatori della nostra ideologia perché riteniamo, non a torto, che sia pure nei limiti delle loro funzioni, sono le persone nella società fra quelle meno soggette ad essere condizionate dal proprio interesse materiale.

Noi cerchiamo disperatamente persone che siano non dico assolutamente, ma fondamentalmente libere, non condizionate e non condizionabili, perché la materia con cui hanno a che fare giornalmente, cioè l’eterno vero, non può essere condizionato.

Quindi i professori sono in qualche modo dei testimoni del vero e quindi sono come noi.

Noi ci siamo messi a fare “Italia Nostra” per questa regione.

In sostanza, noi dobbiamo tutti insieme cercare di accelerare quel processo che abbiamo messo in moto fin dall’inizio allo scopo di produrre una opinione pubblica migliore di quella che esiste oggi in Italia, e non perché abbiamo bisogno di successi frivoli, intendiamoci bene. Noi abbiamo bisogno di una opinione pubblica più degna perché abbiamo bisogno di una vita migliore e di una società migliore, più conscia di se stessa, più autenticamente democratica. Questo noi vogliamo produrre attraverso la nostra ricerca e la nostra opera.

E, forse non dovrei dirlo, ma ve lo dico con tutta sincerità, dopo tutto (mi sia concesso dirlo) quello che io ho fatto e faccio come scrittore, come artista, ecc. non è mica poi tanto diverso; perché io sempre mi sono proposto scrivendo, di entrare in qualche modo in un rapporto religioso con gli altri. Non avrei scritto niente se non avessi cercato questo rapporto. Quando scrivo cerco di dire la verità, si capisce, per salvarmi l’anima, ma per salvare anche l’anima delle persone che amo; un artista come me non può avere altro scopo  scrivendo.

SCUOLA – Attività riconducibili alla Convenzione stipulata tra Miur e Italia Nostra

La sezione di Pescara aderisce al progetto nazionale 2010-2011 “Il paesaggio raccontato dai ragazzi. Narrazioni ed immagini nell’era digitale”

Programma incontro formativo – per docenti Abruzzo e Molise – Pescara 11 novembre 2010

(da inserire)

Coordinatrice: prof. Adriana Avenanti

APPELLO – Contribuisci al finanziamento di ITALIA NOSTRA con il 5 per mille

Anche quest’anno si può destinare il 5 per mille ad Italia Nostra  inserendo semplicemente il codice fiscale dell’Associazione nell’apposito spazio del CUD, sul modello 730 o Unico.

Basta firmare nel riquadro dedicato alle Associazioni -“Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute” – e scrivere il codice fiscale:

Anche coloro che non sono tenuti a presentare il modello 730 o l’Unico 2010 Persone Fisiche, possono destinare il 5 per mille delle proprie tasse a Italia Nostra.

Nel CUD 2010, che riceveranno dal proprio datore di lavoro, è prevista una scheda aggiuntiva per la scelta della destinazione del 5 per mille dell’IRPEF..

Divulga questa opportunità unica di contribuire al finanziamento delle attività di Italia Nostra, anche a tutti coloro che apprezzano l’attività dell’Associazione.