Verba volant: mostra di artiste, chiostro della Cattedrale di Atri

Sul confine fra Eros e Thanatos. Una collettiva di artiste a Teramo

   

II CHIOSTRO DELLA CATTEDRALE DI ATRI, IN PROVINCIA DI TERAMO, OSPITA UNA MOSTRA CHE SI INTERROGA SULLA NOSTRA DIMENSIONE PRE-LINGUISTICA. AFFIANCANDO LINGUAGGI ARTISTICI DI VARIE MATRICI.

 

Al principio, prima del Logos, qual era la nostra cifra “umana” di esseri viventi, tanto pulsionali quanto relazionali? Verba Volant è una collettiva al femminile sulle tracce di quell’antica e misteriosa sapienza, delle sue forme espressive antecedenti a ogni codice e impossibili da tradurre senza essere tradite. Perché l’origine è la connessione alla Madre, che parla il linguaggio folle e vitale della verità.

Le prospettive delle artiste invitate, che prendono forma nel Chiostro della Cattedrale di Atri, danno vita a un’esperienza museale “aumentata” da innesti contemporanei. L’installazione di Maria Micozzi (Sacrum Facere) introduce a un linguaggio sacro scolpito nel corpo; il cortometraggio di Giorgia Console (Meditation on dance) mette in scena una danza mistica all’insegna della fluidità di genere; il Giardino segreto di Takako Hirai si annulla nei cicli circadiani e biologici di un ambiente tanto naturale quanto antropico; la monumentale lastra di marmo di Ileana Colazzilli (Così sia) rimanda alla carica espressiva di un simbolo senza tempo; l’installazione di Gloria Sulli (Volo ut sis), al centro del chiostro, lascia spazio al dialogo tra una lupa e proliferanti forme sferiche che rimandano alla generatività. Infine l’audio-installazione di Elena Rondini (Ex-utero) richiama i primordi di ogni umano, con un background di voci che invocano il primo contatto sociale, quello con la mamma.
Perché, in fondo, non c’è dopo che abbia senso senza un prima, né parola che non origini da un vagito.

 

‒ Irene Merlini