Biblioteche, AIB lancia Manifesto: Ripartenza è priorità assoluta
Piccoli Nardelli: “Il Servizio bibliotecario nazionale è un sistema capillare di cui non possiamo fare a meno”. Di Giorgi: “Sono luoghi di cultura di base che vanno valorizzati”
Un Manifesto in sette punti per la ripartenza delle biblioteche italiane. E’ quello lanciato dall’Associazione italiana biblioteche (Aib), diretta da Rosa Maiello, nel corso di una conferenza stampa alla Camera alla quale hanno preso parte le deputate Pd Flavia Piccoli Nardelli e Rosa Maria Di Giorgi, membri della commissione Cultura. L’Aib chiede di considerare “la ripartenza e il potenziamento del servizio bibliotecario pubblico una priorità assoluta per la ripartenza nazionale”.
Per Aib è necessario “adoperarsi per la piena riapertura delle biblioteche limitando le misure di contenimento della pandemia a quelle veramente necessarie”. Inoltre, serve “sviluppare i servizi bibliotecari con investimenti progettuali e finanziari ordinari sulle sedi, sulla qualificazione del personale addetto, sull’accrescimento qualitativo e quantitativo delle collezioni”. Quindi, “individuare nei bibliotecari professionisti una risorsa strategica per il funzionamento e lo sviluppo dei servizi bibliotecari”. E’ necessario “definire a livello nazionale gli indicatori per i livelli uniformi di qualità delle biblioteche e gli obiettivi di miglioramento qualitativo”, così come “sostenere lo sviluppo dei sistemi bibliotecari territoriali e dei servizi bibliotecari di base, in particolare nel Sud”. Gli ultimi due punti del Manifesto dell’Aib invitano a “promuovere progettualità condivise a tutti i livelli” e a “rafforzare le infrastrutture dei servizi bibliotecari nazionali per realizzare una strategia efficace di cooperazione interbibliotecaria per la conservazione, la fruizione ed accesso a lungo termine al patrimonio documentario e ai servizi delle biblioteche italiane, ma anche per supportare lo sviluppo di nuove biblioteche”.
Negli ultimi mesi, ha osservato Piccoli Nardelli, “abbiamo visto biblioteche bloccate, ricercatori che non riescono a consultare le fonti e non possono completare i lavori, realtà che chiudono o offrono servizi inadeguati”. Il servizio bibliotecario nazionale “è un sistema capillare composto da 7425 biblioteche pubbliche e private, senza calcolare quelle scolastiche e universitarie, di cui non possiamo fare a meno. Il 58,3% dei Comuni ha almeno una biblioteca. Più delle metà delle biblioteche è al Nord”. Piccoli Nardelli ha poi ricordato “l’interessante lavoro del Ministero della Cultura che ha investito 60 milioni nel settore” e “la legge sulla Lettura approvata in questa legislatura che è un lavoro da portare avanti in particolare guardando alle biblioteche scolastiche”. Il Manifesto dell’Aib, ha concluso Piccoli Nardelli, “è aperto e conta sulla collaborazione di tutti noi. A settembre ci incontreremo con l’Associazione alla quale porteremo i nostri contributi che portiamo avanti nei territori e in commissione”.
“Il settore delle biblioteche viene spesso considerato una cenerentola, mentre è il cuore delle ricerche scientifiche e della relazione tra persone nei territori – ha sottolineato Di Giorgi -. Sono luoghi di cultura di base che vanno valorizzati, un potentissimo strumento di inclusione nelle comunità. Senza dimenticare che possono offrire opportunità di lavoro ai giovani laureati”.