Bussi

BUSSICIRIGUARDA

Avevamo preparato questo comunicato ieri, prima di leggere che sono di nuovo arrivati i giudici per la mancata bonifica di Bussi ! Evviva, ci viene da dire . Questa nostra pagina era dettata  proprio dalla indignazione per la mancanza di qualsiasi passo concreto per la eliminazione veleni. E la inviamo quindi oggi con un grammo di speranza in più rispetto agli esiti.

 

SI PROCEDA  SUBITO  CON LA BONIFICA DELLE DISCARICHE 2A e 2B

E’ inammissibile ed è insopportabile che vengano ancora bloccati quei 50 milioni dello stato,  stanziati tramite intervento di Legnini nell’ambito della legge per il rilancio  socio-economico delle popolazioni dei comuni nel cratere sisma 2009 ( tra cui Bussi), con la precisa  destinazione “bonifica  e reindustrializzazione”…

 Come operare con quei fondi e le azioni da mettere in campo erano state individuate da tempo:

 rimozione dei rifiuti delle discariche cosiddette 2A e 2B, a suo tempo autorizzate, site a monte dello stabilimento industriale e adiacente ad un’area di oltre 3 ettari, risultata non contaminata e quindi espunta dal SIN. Tale operazione avrebbe comportato il recupero di oltre 6 ettari di territorio ( tra quello pulito e quello bonificato), situato a monte idrologico ( quindi destinato a mantenersi pulito post bonifica), per poter ospitare  industrie compatibili con l’ambiente.

Progetto, gara per l’assegnazione dell’appalto e l’intera procedura è stata condotta dallo Stato : prima attraverso  il Commissario Goio e , dopo la sua morte, con un incaricato del Ministero Lavori Pubblici.

Va chiarito un passaggio importante. Dal momento che i 50 milioni di euro sono fondi pubblici che non possono  essere destinati a privati , fu stipulato un accordo fra Comune di Bussi, Solvay in quanto proprietaria delle aree su cui insistono le due discariche e il Ministero dell’ambiente : il Comune di Bussi avrebbe acquistato, a prezzo simbolico, le aree da bonificare e lo Stato avrebbe provveduto alla bonifica. In effetti lo Stato ha espletato la gara , conclusa ormai da due anni, ma misteriosamente non ha mai assegnato i lavori alla ditta aggiudicataria. Ora ci dicono che la gara d’appalto sarà revocata in autotutela, perché ci sarebbero irregolarità non meglio precisate e che addirittura tale decisione potrebbe costare caro ai contribuenti (sempre noi), in quanto la ditta aggiudicataria avrebbe maturato diritti e potrebbe chiedere un risarcimento.

Unica certezza è che il ministro Costa vuole fare retromarcia su tutto quanto lo Stato e il suo stesso Ministero hanno finora prodotto .

Il pretesto iniziale per tale gravissima decisione fu che la giustizia amministrativa, avendo confermato con sentenza definitiva  Edison come responsabile dell’inquinamento, ad essa spetterebbe la bonifica.  Ricordiamo che lo Stato ha già una causa civile nei confronti di Edison: potrebbe benissimo procedere a bonificare secondo la linea fin qui tenuta da anni  e rivalersi su Edison secondo il principio “chi inquina paga”.

Adesso spuntano altre motivazioni: la gara sarebbe stata fatta su progetto carente.

Chiediamo a Costa : dal momento che tutta la procedura è stata espletata esclusivamente dallo Stato, ha forse avviato una indagine interna per individuare chi ha maturato tali carenze, facendo perdere anni per l’operazione di bonifica ? E quali provvedimenti intende prendere nei riguardi dei responsabili ministeriali ?

Non è vero, infine, che i fondi potrebbero essere revocati dal Ministero Ambente o che lo stesso, per magnanimità,  li destinerebbe di  nuovo a Bussi. I fondi, infatti, sono ancorati per entità e destinazione a una legge che riguarda il terremoto e nessuno può cassarli o deviarli. Se non con una nuova legge  e relativi passaggi parlamentari. Ne deriva che il Ministro Costa . con questa decisione non chiara e non comprensibile, continua a tenere fermi , per ulteriori anni ( aggiuntivi al ritardo già accumulato dal suo ministero), fondi destinati alla bonifica.

Corre voce inoltre che il ministero vorrebbe non rimuovere i rifiuti e tornare alla sua vecchia idea di tenerli lì, dove si trovano, con interventi di messa in sicurezza permanente. Ma anche su questo c’è opacità e nessuna presa di posizione ufficiale.

Siamo di fronte ad un pasticcio di Stato, opaco, per cui nessuno  chiede scusa agli abruzzesi.

E lo hanno pure chiamato SIN… sito d’interesse nazionale !

Per chiudere : non siano, ancora una volta, calcoli elettoralistici a dettare le scelte! A Bussi si andrà presto a rinnovare consiglio comunale e sindaco. Sarebbe opportuno evitare che la cosa finisca nel polverone della campagna elettorale  e nelle mire di chi, localmente, oggi o domani, potrebbe voler gestire questa somma e trattare con Edison.  Da decenni aspettiamo in Val Pescara che siano eliminati i veleni dalle acque della valle.  Adesso è possibile e pretendiamo lo si faccia.

 

Pescara, 29 maggio 2020

 

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