LA STORIA DELL’ALBERO ANASTASIO

albero anastasio1 settembre 2014 – Questo è il pioppo Anastasio e vogliamo raccontarvi la sua storia.
Da questa primavera, in vista delle elezioni, Pescara è stata interessata da lavori di urbanizzazione e di ristrutturazione stradale e nella foga di tutto ciò, chi ne ha fatto le spese, come spesso accade, è sempre il nostro patrimonio arboreo (che, soprattutto da chi amministra i “pubblici affari” viene percepito come ingombro più che come risorsa). Quindi, alberi a decine abbattuti come “vittime sacrificali” per l’ennesima scorpacciata cementifera… Pratica denunciata e contestata da tutte le associazioni di salvaguardia ambientale, purtroppo inascoltata dalla passata amministrazione. Anche Via Alento (la strada che collega il Tribunale nuovo alla Tiburtina) non è sfuggita a questo destino e questo pioppo centenario, oggi restava come unico sopravvissuto di una “mattanza” avvenuta nel pieno della fioritura dei tigli, a primavera inoltrata. In questa occasione gli era stata risparmiata la vita ma in compenso era stato “capitozzato” della chioma maestosa ma lui si è “rinnovato” facendo ricrescere polloni rigogliosi che in pochissimo tempo hanno nascosto lo scempio. Ebbene, ieri sono tornate le ruspe e le transenne per il rifacimento dei marciapiedi e chi si scrive, a questo punto, si è ulteriormente indignata ed ha deciso che era il momento di riaccendere i riflettori su questa pratica di desertificazione del territorio… Una opportuna segnalazione all’Assessore che, effettuando un sopralluogo, ha recepito l’albero monumentale come “Patrimonio Culturale” della città, finalmente ha sortito l’effetto e scongiurato l’abbattimento annunciato. Questo pioppo antico, uno dei pochissimi che la città ancora conserva, è stato riconosciuto come “patriarca arboreo” e quindi resterà a testimoniare una rinnovata consapevolezza della città nei confronti del paesaggio e dei suoi portatori di memoria storica anche se si tratta di “alberi muti”… A questo punto, Adriana Gandolfi, Paola Marchegiani e Tommaso Di Biase, si sono sentiti investiti da un ruolo di “comparatico” destinando al pioppo un nome carico di significato: ANASTASIO, cioè “resuscitato”, per due volte dalla morte annunciata, la prima volta con la rinascita naturale dei rami e la seconda, grazie all’intervento umano. E poi per finire voglio aggiungere un’altra storia: la notte di Capodanno di due anni fa contro quest’albero andò a schiantarsi una macchina guidata da un ubriaco e questo incidente costò la vita di una giovane donna dell’est europeo. Come spesso accade, alla ricorrenza di questa vicenda, i familiari di questa vittima innocente le dedicano fiori e bigliettini, affidandole all’albero che così diventa il tramite simbolico anche di una memoria affettivamente “tangibile”. Una volta tanto una giornata ” a lieto fine”! Ed è bello pensare che ha “salvato la vita” a tutti noi perchè non sarebbe vita senz’alberi, senza memoria, senza affetti, senza i simboli della nostra “essenza”. Il 28 agosto verrà ricordato sempre come il compleanno di Anastasio e come l’inaugurazione di una nuova stagione per la città intera, dedicata alla salvaguardia ed alla riappacificazione dell’anima attraverso la bellezza del paesaggio naturale. Adriana Gandolfi