URBANISTICA E PATRIMONIO EDILIZIO STORICO A PESCARA

piano regolatore pescara16 febbraio 2015 – Fra le tante battaglie condotte da Italia Nostra per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico della città,  quella contro la recente sentenza del TAR Abruzzo sulla Variante al PRG è forse la più importante. Ciò che risulta in pericolo non è un singolo manufatto degno di attenzione, ma l’intero patrimonio testimoniale, quello che per caratteristiche proprie non assurge alla condizione di “monumento”, quello, cioè,  che non può avere il riconoscimento di un valore eccezionale tale da meritare il “vincolo” di salvaguardia di cui al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Un pronunciamento che rischia di riportarci indietro di tanti anni, ben oltre la carta di Gubbio (1960) quando venne sancita l’inopportunità della demolizione degli edifici “a carattere ambientale, anche modesto” ed affermati i principi del risanamento conservativo. La sentenza ci rimanda a periodi bui, che tanti ed irreparabili danni hanno causato al patrimonio storico-architettonico della nazione, quando si affermava la dicotomia fra edifici monumentali, da vincolare, e tessuto storico testimoniale disponibile ad ogni trasformazione. Sono in gioco la conservazione della stratificazione storica della città, i caratteri propri che attengono alla specificità del tessuto urbano: aspetti che sono  parte integrante dell’identità della comunità insediata e fattore  non secondario della coesione sociale. (leggi il comunicato di Italia Nostra)