CONSIGLI PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DELL’ARIA

inquinamento urbano01 febbraio 2016 – Dall’arch. Giuseppe Di Giampietro, docente presso il Politecnico di Milano ed esperto di mobilità urbana, riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente articolo.
“In vista del Consiglio Comunale aperto sulla Qualità dell’aria del 1 Febbraio 2016 a Pescara, se qualcuno non l’avesse ancora letto, ricordo alcuni dei dati e indicazioni contenute nel Rapporto Malaria 2016 di Legambiente, sul tema della qualità dell’aria nelle città.
– Pescara, tra gli oltre cento capoluoghi di provincia, nel 2015 si trova al 35° posto tra le città che hanno superato il limite consentito dei 35 giorni/anno di PM10 (50 giorni, centralina di via Sacco).
– Non si tratta di un dato occasionale o stagionale ma strutturale. Il superamento dei limiti del PM10 è avvenuto a Pescara costantemente ogni anno, 7 volte su 7, dal 2009 al 2015.
Tra i fattori che incidono sulla qualità dell’aria e responsabili per le emissioni ci sono:
– Il traffico stradale (responsabile di quasi il 50 % degli ossidi di Azoto, NOx);
– Il riscaldamento domestico (responsabile di quasi il 60 % del PM10 e del Monossido di Carbonio)
– Il settore industriale ed energetico  (responsabile del 75 % degli Ossidi di Zolfo).
In ambiente urbano privi di grandi complessi industriali, come Pescara, i fattori principali di inquinamento sono:
– il traffico stradale
– il riscaldamento domestico.
Per il riscaldamento domestico, anche influenzato, a causa della crisi economica, dalla crescita di impianti alimentati a pellet, legna o focolari domestici, molto si può fare con la revisione dei Regolamenti Edilizi Comunali e l’adozione di norme e incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, sull’esempio di buone pratiche attive in Trentino ed in molti comuni italiani innovativi. Questo potrebbe essere il tema per un gruppo di lavoro intercomunale (Pescara e la sua area vasta) per la revisione di un Regolamento Edilizio Comunale unico tra i comuni con attenzione agli aspetti energetici, oltre che urbanistici, sanitari, di sostenibilità trasportistica, ambientale. Occorrerà coinvolgere l’Energy Manager cittadino.
Per la gestione del traffico ed un piano della mobilità sostenibile, alcune buone pratiche che il rapporto Legambiente suggerisce, sono le stesse indicate a più riprese dal CMG e dall’A.C. per Pescara, quali:
– La tariffazione della circolazione nelle zone centrali (Area C a Milano o estensione della ZTL a Pescara);
– L’ampia diffusione di Zone 30 in città (sul tipo della Zona 30 Margherita-Battisti progettata dal CMG a Pescara);
– La bicipolitana (modello Pesaro, con estensione degli assi di ciclabilità protetta ai comuni dell’area vasta);
– assi del trasporto collettivo in sede propria e di mobilità intercomunale su trasporto pubblico (modello tranvia di Firenze, PUMS di Bolzano o Trasporto pubblico in sede propria sulla Strada Parco a Pescara);
– il park-and-ride esterno di interscambio con il trasporto pubblico (Parcheggi di interscambio come a Bari – o, ad esempio, a Montesilvano Città Sant’Angelo e Silvi, a Pescara Nord);
– Pedonalizzazioni e percorsi sicuri (Pedibus, Bicibus e altri interventi, o assi ciclopedonali sicuri di adduzione, come gli Itinerari a mare, dalla collina al mare, che intersecano la Strada Parco a Pescara).” (rapporto di Legambiente sull’inquinamento atmosferico ed acustico nelle città italiane)