TRIVELLE IN MARE, LA VOCE DELLA CHIESA

trivelle stop«Sappiamo che la tecnologia basata sui combustibili fossili deve essere sostituita progressivamente e senza indugio…». Basterebbero queste parole della Laudato si’per comprendere come mai la Chiesa, in vista del referendum del 17 aprile, si trovi schierata sulle posizioni dei comitati «No triv». La difesa di ‘nostra matre Terra’ è tutt’uno con la condanna dell’economia che ‘uccide’ della Evangelii gaudium. Non è la prima volta che dal magistero sociale della Chiesa discendono delle scelte politiche, ma il messaggio ambientale di Bergoglio – che si innesta sulla tradizione francescana così come è debitore di Paolo VI – travalica la battaglia referendaria. Anzi, è proprio la sua gittata a renderlo indigesto agli ambienti politici ed economici che hanno legato allo sfruttamento degli idrocarburi la strategia energetica nazionale. La complessità del tema consiglia però di non leggere le posizioni della Chiesa su questo argomento come una pedissequa applicazione dellaLaudato si’ all’appuntamento referendario: si rischierebbe di vedere il dito e non la luna, che i salotti economico-finanziari, invece, vedono benissimo. Non siamo cioè di fronte a un manifesto politico, bensì ad un magistero in evoluzione, come dimostra l’assonanza tra il messaggio di Francesco e le esperienze maturate in diverse diocesi del Centro-Sud. (LEGGI TUTTO)