INCONTRO A PESCARA DI BIBLIOTECARI ED OPERATORI SOCIO CULTURALI CON I PUBBLICI AMMINISTRATORI REGIONALI E LOCALI PER SCONGIURARE LO SMANTELLAMENTO DELLE BIBLIOTECHE SUL TERRITORIO

bibliotecaPOLITICHE CULTURALI, BIBLIOTECHE, TERRITORIO, ORGANIZZAZIONE, STRATEGIE

I 14 Centri di Servizi Culturali, di cui alla L.R. 35/78, successivamente trasformati in Agenzie per la Promozione Culturale, con annesse Biblioteche, si sono visti  gradualmente sottrarre competenze e finanziamenti, al punto tale che, negli ultimi tempi, la Regione ha loro assegnato, per acquisto libri e  per lo svolgimento di attività culturali sui territori di competenza, corrispondenti ai vecchi Distretti scolastici, annualmente la misera somma di 34 mila euro, meno di quanto venga concesso ad una sola associazione teatrale o musicale.
Tutto il sistema di pubblica lettura sta saltando in aria per mancanza di un progetto che ne salvaguardi la funzione di servizi alla persona, diffusi sul territorio. La proposta di Legge, già in fase di esame a livello politico, per istituire la rete bibliotecaria abruzzese, costituita dalle 4 Biblioteche ex-provinciali, da quelle delle Agenzie per la Promozione Culturale della Regione e dalle Biblioteche civiche, proprio in previsione della soppressione delle Province, si è tramutata in un madornale flop, frutto dell’incapacità da parte dell’Ente Regione di progettare e pianificare gli interventi sul territorio, in maniera integrata, non solo nel settore culturale, ma anche in quello socio-sanitario.
Ci opponiamo alla realizzazione di grandi opere celebrative e reclamiamo  interventi strutturali e continuativi finalizzati a prevenire ed a combattere  il disagio, l’ignoranza, ma soprattutto l’emarginazione e la discriminazione sociale, consentendo alle tante Associazioni operanti sul territorio, spesso prive di una sede, di trovare presso le Agenzie e le Biblioteche un luogo d’incontro, di progettazione, di consulenza  e sostegno alle proprie attività ed alla conseguente crescita culturale  della comunità.
Mettiamo, pertanto, a disposizione della Giunta regionale le nostre competenze, le nostre conoscenze e soprattutto la nostra volontà di contribuire alla soluzione dell’emergenza, costituita dalla carenza di personale nelle Biblioteche, che sta portando alla riduzione degli orari di apertura al pubblico ed alla mancanza di assistenza agli utenti.
Ma ci opponiamo a qualsiasi  cervellotica ipotesi di accorpamento o di chiusura di Biblioteche che hanno operato sinora con grande impegno ed ampio consenso dell’utenza, in zone sprovviste spesso anche di un luogo per incontrarsi, studiare, progettare, fare cultura. Né ci sembra ragionevole l’idea di attuare la politica  del contenimento della spesa iniziando proprio con il taglio dei fitti di alcune sedi delle A.P.C., mentre centinaia di sedi di proprietà pubblica rimangono vuote o messe a disposizione di Associazioni “amiche”.
Riteniamo che nelle more di decisioni legislative che regolamentino in maniera più democratica e partecipata la distribuzione dei servizi e delle attività culturali sul territorio, si provveda al reperimento del personale necessario sia alle biblioteche ex-provinciali che a quelle delle A.P.C., ricorrendo alla ricollocazione di dipendenti, privi di mansioni, presenti in uffici regionali sovraffollati o all’assunzione di giovani con contratti a tempo determinato  oppure, infine, all’affidamento temporaneo della gestione di dette Biblioteche ad associazioni e cooperative che abbiano maturato specifiche competenze nel settore. Ed inoltre, si avvii, finalmente, quel rapporto di collaborazione tra Enti, basato sul principio della sussidiarietà, che consenta il reperimento dei locali da adibire a sedi per le  Biblioteche, laddove ve ne sia la necessità, prescindendo dalla titolarità patrimoniale.
ASSOCIAZIONE ITALIA NOSTRA     COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI CULTURALI D’ABRUZZO