L’ULTIMA AMARA ESTATE DEL PALAZZO SIRENA DI FRANCAVILLA AL MARE (CH)

1043 - ........demolizione-palazzo-sirena-francavilla-al-mare-24-agosto-2017-1di Antonio Bini

Il “Sirena” è stato “finalmente” abbattuto ed è ora ridotto ad un cumulo di macerie. Ma diverse sono le questioni aperte. Niente ha fermato le ruspe, nemmeno “La Cena con gli artisti” (iniziativa che si richiamava al noto cenacolo, non estraneo alla stessa realizzazione del “Sirena”) o il vigoroso intervento di Vittorio Sgarbi a ridosso del cantiere, a dimostrazione dell’interesse non solo locale del “Sirena”. A parte la determinazione degna di miglior causa da parte del Sindaco di Francavilla al Mare, la vicenda evidenzia la gestione poco esemplare da parte del MIBACT Abruzzo, relativamente alla tempistica del procedimento di verifica dell’interesse culturale ex art. 12 del Dlgs n. 42/2004, avviato nel mese di marzo, che avrebbe dovuto concludersi entro il previsto termine di 120 giorni. Nella comunicazione, in data 22 agosto 2017, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio d’Abruzzo nel richiedere al Comune la sospensione dei lavori di inizio della demolizione, preannunciava per il 30 agosto la riunione della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale. Da tale circostanza si desume che era stata conclusa la fase istruttoria del procedimento, di competenza della stessa Soprintendenza, Nei giorni scorsi è emerso che la Commissione (organo intersettoriale costituito all’interno della struttura periferica del MIBACT) sarebbe stata convocata l’8 agosto, ma la riunione non si è tenuta perché alcuni dei funzionari che la compongono erano in ferie. Oggi si terrà la riunione della citata Commissione. Una riunione che si preannuncia alquanto imbarazzante e per questo ne scriviamo prima. Saranno certamente riferiti gli esiti della istruttoria, si prenderà atto della situazione di fatto venuta a determinarsi (ma si potrebbe anche andare avanti come se il “Sirena” fosse al suo posto?), si redigerà un verbale, ecc. Ma non è escluso che la burocrazia trovi altre strade. Vedremo. I tempi dell’istruttoria e dello stesso procedimento avrebbero potuto essere certamente più contenuti se si fossero fatte proprie o ascoltate le ragioni tecniche presenti nell’appello di Italia Nostra, formulate da qualificati professionisti e accademici e poi condivise da nomi della cultura noti in ambito nazionale, tra cui il citato Sgarbi. Questa esperienza dovrebbe portare a considerare in futuro con maggior rispetto l’apporto dei cittadini che hanno a cuore la tutela del patrimonio culturale, quale contributo diretto a migliorare l’attività della Pubblica Amministrazione.
A lavori di demolizione avviati, si è appreso che la Procura della Repubblica di Chieti ha aperto una inchiesta penale su denuncia del Comitato Abruzzese del Paesaggio. E nei giorni scorsi si legge su Il Messaggero (Abruzzo) in un articolo di Monica Di Pillo – dal titolo “Francavilla, case al posto di hotel” – che il Comune intenderebbe favorire il cambio di destinazione d’uso di alcune strutture ricettive. Una scelta anti-turistica che appare ridimensionare la vocazione della cittadina adriatica.
Potrà pure essere interessante seguire gli sviluppi di queste vicende, senz’altro utili per evitare in futuro il ripetersi di casi analoghi, anche se nulla potrà restituire il “Sirena” a cittadini e turisti.