Cultura, comm. Camera indica la strada al Governo: ok a risoluzione su misure contro la crisi
La VII commissione approva un documento unitario: dalla 18App al sostegno a cori e bande, dalla libera riproduzione di immagini di beni culturali pubblici alle misure a sostegno del libro, dal Fus alle misure fiscali per il settore
Fonte: Ag|Cult
Via libera della commissione Cultura della Camera alla risoluzione unitaria sulle misure di sostegno dei settori della cultura e dello spettacolo a contrasto degli effetti dell’epidemia COVID 19. Il testo votato dalla VII commissione è la sintesi delle risoluzioni presentate negli scorsi giorni dalle varie forze politiche ed è firmato da Paolo Lattanzio (M5S), Flavia Piccoli Nardelli (Pd), Federico Mollicone (Fdi), Michele Nitti (Misto), Gigi Casciello (FI), Alessandro Fusacchia (+Europa), Gabriele Toccafondi (IV), Daniele Belotti (Lega) e Nicola Fratoianni (LeU). Dalla 18App al sostegno a cori e bande, dalla libera riproduzione di immagini di beni culturali pubblici alle misure a sostegno del libro, dal Fus alle misure fiscali per il settore: sono oltre 30 i punti su cui la commissione Cultura impegna il governo a intervenire.
“Tutto il mondo della cultura – spiegano i deputati della VII commissione – ha subìto un repentino ed inaspettato arresto e vive in uno stato di pausa, in attesa di indicazioni per la ripartenza. Allo stato attuale è proprio la ripresa a rappresentare la sfida più grande per la cultura del nostro Paese: da un lato sarà necessario confrontarsi con i danni economici e sociali di un arresto forzato, dall’altro lato bisognerà guardare al futuro – a quella che sarà indubbiamente una ‘normalità’ nuova e ridisegnata – con il sostegno di nuovi e più forti strumenti, nonché con un miglioramento di quelli già esistenti”.
“E’ dunque fondamentale assumere rapidamente decisioni sia nell’attuale fase di emergenza sia per le scelte strategiche finalizzate ad una crescita e ad una trasformazione strutturale nel medio periodo; appare chiaro, dunque, il bisogno di pensare a una nuova governance del mondo della cultura che preveda una visione più ampia – e non tarata su comparti separati e blindati – e che coinvolga attivamente e valorizzi tutto il territorio, le comunità – grandi e piccole, – le cittadine ed i cittadini. Bisogna ripartire dai musei, dai teatri, dalle imprese creative, dall’editoria, dalla musica, dal cinema e dall’audiovisivo: nessuno deve rimanere escluso ed è necessario affrontare le numerose problematiche emerse in maniera lampante in queste settimane complicate”.
Nel dettaglio, si impegna il Governo:
- a proseguire nella consultazione di esperti, coinvolgendo gli attori dell’intera filiera dell’industria culturale e dello spettacolo e le rappresentanze di tutte le categorie interessate dei vari settori, comprese quelle minori, anche al fine di elaborare proposte e scenari utili ad affrontare le differenti fasi dell’emergenza;
- ad assumere ogni utile iniziativa per valorizzare l’impatto virtuoso dell’ecosistema culturale su tutta la Nazione, nonché ad intraprendere tutte le iniziative possibili in sede europea per incrementare i finanziamenti riservati alla cultura nei quadri finanziari pluriennali dell’Unione europea;
- a promuovere campagne mediatiche finalizzate alla fruizione e alla valorizzazione del patrimonio culturale, del teatro e degli altri luoghi della cultura dopo la fine della sospensione delle attività conseguente all’adozione delle misure di contenimento del Covid-19;
- a considerare i servizi di fruizione dei beni e delle attività culturali come “servizio universale”, tenendo conto delle disuguaglianze fra le diverse aree del Paese e adottando iniziative per sostenere con interventi mirati le attività culturali diffuse sul territorio, anche per contrastare i rischi di segregazione culturale e per favorire l’inclusione sociale, nonché ad adottare iniziative per introdurre misure di sostegno alla diffusione dell’offerta culturale negli spazi urbani e nel territorio, facilitando forme di collaborazione tra le istituzioni pubbliche, le imprese e gli enti senza scopo di lucro e incoraggiando l’integrazione tra l’offerta culturale analogica e le sue riproduzioni digitali;
- ad adottare iniziative per destinare risorse specifiche ai centri culturali multidisciplinari e multifunzionali – presidi culturali e civici sul territorio diffusi come infrastruttura culturale di prossimità, – tenendo conto che si tratta di spazi ibridi, aperti anche all’uso spontaneo e informale da parte dei cittadini, non destinatari di alcuna forma di finanziamento pubblico;
- ad adottare iniziative per incrementare l’entità dei finanziamenti destinati al settore dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo, anche a valere sul Fondo emergenze di cui all’articolo 89 del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito con modificazioni nella legge 24 aprile 2020, n. 27, per affrontare la crisi, che potrebbe protrarsi per lunghi mesi, soprattutto per la difficoltà di riaprire cinema, teatri e luoghi della cultura e per destinare le risorse agli operatori del settore tenendo delle perdite subite;
- a valutare la possibilità di adottare iniziative per realizzare un Fondo nazionale per la cultura, sul quale convogliare investimenti pubblici e anche attraverso il coinvolgimento dei principali attori del sistema produttivo e creditizio italiano;
- a valutare la possibilità di un’azione di mecenatismo diffuso e partecipato, anche attraverso sistemi di micro-finanziamento, per garantire la liquidità necessaria ad affrontare le più urgenti emergenze e a finanziare interventi di promozione e investimenti, per rafforzare il sistema culturale e renderlo idoneo a una ripartenza una volta superata la crisi dovuta all’emergenza sanitaria;
- ad adottare iniziative per prevedere risorse economiche per le imprese culturali e creative, anche allo scopo di favorire la creazione di una rete di distribuzione di prodotti culturali, per sostenere le iniziative di tali imprese per l’innovazione e la digitalizzazione, nonché per incentivare, anche in tal modo, processi attivi di rigenerazione urbana;
- a valutare l’opportunità di adottare iniziative a sostegno delle imprese culturali e creative, prevedendo, in particolare, che le stazioni appaltanti possano concordare la temporanea modifica dei contratti pubblici in corso tra gli Enti locali e le imprese che non possono effettuare le proprie prestazioni a causa dell’emergenza sanitaria;
- al fine di poter riavviare le attività nei settori della cultura e dello spettacolo aperte al pubblico e consentire la fruizione dei prodotti culturali, a predisporre le necessarie linee guida, anche caratterizzate da innovazioni tecnologiche e organizzative, nonché da nuove forme di gestione del pubblico e di distribuzione del prodotto artistico, per garantire lo svolgimento in sicurezza delle attività, nonché a prevedere le necessarie risorse per l’attuazione dei protocolli di sicurezza;
- a valutare la possibilità di consentire, la ripresa in presenza, nel rispetto di tutte le misure di distanziamento e sicurezza necessarie, delle attività di formazione professionale per tutti i mestieri della cultura che prevedono una percentuale significativa di attività laboratoriali;
- a valutare la possibilità di orientare i contributi dei progetti speciali del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo con particolare riguardo ad istanze provenienti dalle regioni più colpite dal Covid-19;
- ad adottare iniziative per integrare e rafforzare le misure di sostegno al reddito per tutte le categorie di lavoratori dello spettacolo e della cultura, con particolare riferimento ai lavoratori intermittenti e compresi i lavoratori autonomi e quanti ricavano redditi unicamente dai diritti d’autore, nonché per prevedere il monitoraggio delle misure previste e per valutare eventuali nuove misure a copertura di categorie del settore escluse dal sostegno al reddito, tenendo conto delle specifiche professionalità e delle peculiari strutture retributive nel settore;
- ad adottare le opportune iniziative per l’eventuale prolungamento dei termini di sospensione degli adempimenti tributari e contributivi anche in favore degli operatori del settore culturale;
- a valutare l’adozione di iniziative per adottare misure fiscali di sostegno e di agevolazione per i canoni di locazione degli immobili destinati allo spettacolo, al cinema, nonché alla diffusione della cultura – come musei, gallerie d’arte, pinacoteche e dimore storiche – e dei locali adibiti ad attività di interesse culturali, compresi i locali adibiti a laboratori per arti e mestieri; ad adottare iniziative per estendere la validità dei voucher di cui all’articolo 88 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni nella legge 24 aprile 2020, n. 27, a diciotto mesi dall’emissione, anche per favorire la miglior riprogrammazione possibile del calendario 2020;
- ad adottare iniziative volte ad adeguare i criteri di ripartizione del FUS alle esigenze contingenti derivanti dall’emergenza sanitaria, al fine di assicurare il necessario flusso di risorse agli enti beneficiari;
- a valutare l’opportunità di prevedere, per gli enti finanziati dal FUS e in generale per tutti gli enti dello spettacolo dal vivo, la predisposizione di iniziative in vista della ripresa delle attività dei prossimi mesi, nonché la possibilità di provare gli spettacoli della prossima stagione, anche a porte chiuse e con le necessarie e dovute precauzioni volte alla salvaguardia personale e collettiva;
- a considerare, nell’ambito degli interventi di sostegno, la particolare specificità delle scuole e accademie di teatro, al fine di consentire una ripresa tempestiva delle lezioni didattiche;
- a valutare misure di sostegno per il settore delle manifestazioni culturali popolari, con particolare riguardo a cori e bande;
- a valutare la possibilità di incentivare già nel 2020 le produzioni teatrali estive compatibili con il rispetto delle norme anti Covid-19 in termini di distanziamento sociale;
- a favorire, nell’ottica della ripresa dell’attività dei concerti dal vivo, un confronto con gli organi tecnici al fine di stabilire indicazioni sugli strumenti di controllo e di prevenzione da adottare in futuro, alla ripresa delle attività “live”, studiando anche un programma di ‘formazione’ del personale di sicurezza per la ripresa dell’attività dei concerti;
- ad assumere iniziative a sostegno delle piccole imprese del settore musicale per sostenere quelle figure professionali – produttori, editori, promoter, organizzatori di festival, club e discoteche – che costituiscono il vero e proprio motore della filiera della musica dal vivo;
- a valutare l’opportunità di prevedere forme di tutela delle opere prodotte in formato digitale da imprese culturali durante il periodo di applicazione delle misure restrittive, in quanto rappresentano una forma di investimento che le stesse imprese hanno sostenuto;
- ad adottare iniziative per destinare tempestivamente le risorse disponibili in favore degli autori, degli artisti, degli interpreti e degli esecutori;
- a valutare l’opportunità di adottare iniziative volte a favorire, nel rispetto della normativa sul diritto d’autore, la libera riproduzione e divulgazione di immagini di beni culturali pubblici, compresi quelli visibili dalla pubblica via, attraverso l’utilizzo, tra la rosa delle licenze Creative Commons, di quelle tipiche dell’Open Access, nonché volte a riconoscere la facoltà dei direttori di istituti centrali e periferici del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo di licenziare immagini in rete attraverso licenze Creative Commons di libero riuso;
- ad adottare iniziative per prevedere forme di sostegno economico all’intera filiera del libro, con particolare riguardo alle attività indipendenti e ai piccoli editori;
- ad adottare iniziative per ampliare ulteriormente i fondi destinati a finanziare la ’18App’, che già ha dato ampia dimostrazione della sua efficacia nel rilanciare i consumi culturali, anche valutando la possibilità di estendere la platea dei beneficiari;
- a promuovere ulteriori forme di collaborazione tra il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e il Ministero dell’istruzione, al fine di considerare nuove aggregazioni di scuole di ogni ordine e grado legate a realtà culturali quali musei, biblioteche, archivi, enti culturali, per dare vita a forme di didattica integrata e innovativa, anche attraverso progetti di digitalizzazione dei musei e dei siti archeologici, nonché di programmare iniziative formative per gli studenti, anche con il coinvolgimento dei privati operanti nel settore, e di supportare la ripresa delle attività didattiche delle scuole;
- ad adottare le iniziative necessarie per assicurare la tempestiva erogazione delle risorse previste dalla legge sul cinema e l’audiovisivo di cui alla legge 14 novembre 2016, n. 220;
- a valutare la possibilità di prevedere misure di garanzia e di sostegno in favore delle imprese del settore cinematografico, anche attraverso la cessione a intermediari finanziari, dei crediti di imposta già maturati da produttori, distributori ed esercenti;
- ad adottare iniziative volte a tenere conto delle difficoltà operative conseguenti all’emergenza sanitaria in sede di definizione dei requisiti richiesti per l’accesso ai benefici di cui agli articoli 17 e 26 della legge 14 novembre 2016, n. 220.