ABRUZZO. SULLA COSTA CANTATA DA D’ANNUNZIO. Tra Francavilla e il Mare di Vasto. Nella spettacolare costa dei trabocchi, tra abbazie e spiagge deserte. Per un’esperienza davvero slow. Anche a tavola.

trabocco5-big2 agosto 2015 – A cena su un “ragno colossale”? In Abruzzo è possibile, se vi trovate tra Francavilla al Mare e Vasto. Questa è infatti la Costa dei trabocchi, uno dei segreti meglio custoditi della riviera adriatica, un’area tanto bella quanto (finora) poco conosciuta al di fuori della Regione, e turisticamente ben poco sfruttata nonostante il susseguirsi di calette silenziose, mare cristallino, paesini arroccati sugli scogli. E poi ci sono loro, “i ragni”, come li definì D’Annunzio che in questa zona era di casa. I trabocchi, ossia le macchine da pesca piantate su enormi palafitte a pochi metri dalla costa, tenute insieme quasi per miracolo da un complesso intreccio di pali e cavi, e collegate alla terraferma da un’esile passerella di legno. Mute e poetiche testimonianze della fatica e del lavoro degli uomini, che D’Annunzio così descriveva nel suo libro “Il trionfo della morte”: “La macchina che pareva vivere d’armonia propria, avere un’aria ed un’effige di corpo animato. Il legno esposto per anni e anni al sole, alla pioggia, alla raffica, mostrava tutte le fibre, metteva fuori tutte le sue asprezze e tutti i suoi nocchi”. (leggi tutto)