Apre il MAXXI L’Aquila

Apre finalmente il MAXXI L’Aquila.

Il grand opening previsto per fine ottobre

   

AD ANNUNCIARLO OGGI IL MIBACT E LA FONDAZIONE MAXXI, CON LA FIRMA DEL VERBALE DI CONSEGNA DEL BELLISSIMO PALAZZO ARDINGHELLI, FINALMENTE RESTAURATO. ECCO IL CRONOPROGRAMMA E COME SARÀ

 

Il progetto del MAXXI L’Aquila è finalmente realtà. Il gemellino del Museo Nazionale delle Arti del XX Secolo nella città abruzzese che 11 anni fa fu straziata dal terremoto vedrà finalmente la luce ad ottobre. Avrebbe dovuto essere inaugurato a fine giugno, come ci aveva annunciato la Presidente Giovanna Melandri in questa intervista, raccontando l’impegno congiunto del Mibact e della Fondazione cui fa capo l’istituzione (insieme ovviamente a Comune di L’Aquila, amministrazioni e istituzioni del territorio) per far diventare Palazzo Ardinghelli “un hub della cultura, crocevia di incontri e attività con le eccellenze scientifiche e culturali della città, come l’Accademia di Belle Arti, l’Università, il Gran Sasso Science Institute”, e per rilanciare il territorio gravemente segnato dal trauma sismico. Poi, dopo la presentazione del 6 febbraio 2020 e i migliori auspici, l’interruzione del cantiere e delle attività dovuta all’emergenza Covid-19 che ha bloccato tutto. “In questo 2020, in cui la pandemia ci ha costretto a rivedere i nostri programmi e a mettere in discussione le nostre certezze, siamo orgogliosi di poter onorare l’impegno preso per il MAXXI L’Aquila, un appuntamento, in primis con la città e con gli aquilani, a cui teniamo particolarmente e che non volevamo disattendere. La riapertura di Palazzo Ardinghelli è il simbolo di una doppia rinascita, dalle ferite del terremoto e dal tempo sospeso dell’emergenza coronavirus”, ha commentato sempre la Melandri.

LE DATE. PRESENTAZIONE DEI RESTAURO E GRAND OPENING

Il cronoprogramma di MAXXI L’Aquila è ben delinato. Il 21 luglio è stato firmato il verbale di consegna di Palazzo Ardinghelli dal MIBACT, nella persona di Stefano D’Amico e insieme alla Sovrintendente Alessandra Vittorini alla Fondazione MAXXI: i restauri sono stati ultimati e realizzati grazie ad una cospicua donazione della Federazione del Governo Russo (7,2 milioni). Il 5 (dalle 15 alle 19) e il 6 settembre (e dalle 11 alle 19, con una interruzione tra le 13.30 e le 14.30) gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti de L’Aquila organizzeranno delle visite guidate al Palazzo per il pubblico (la prenotazione è obbligatoria sul sito maxxilaquila.art, dove per il momento potete trovare un bel coming soon e la possibilità di iscriversi alla newsletter). Sempre nella giornata del 5 sarà presentato il restauro del palazzo, con gli attori protagonisti e le istituzioni. Il grand opening è previsto invece per il 30 ottobre, con tanto di Ministro Dario Franceschini e naturalmente l’Ambasciatore della Federazione Russia in Italia Sergey Razov. Oltre alle prime mostre ci saranno le opere di Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, NunzioEttore SpallettiAnastasia Potemkina, Paolo PellegrinStefano Cerio, pensate appositamente per questo spazio, più una selezione di opere della Collezione MAXXI.

IL MAXXI PALAZZO ARDINGHELLI

Gioiello del barocco, riportato alla luce dai recenti restauri, Palazzo Ardinghelli è stato dichiarato monumento nazionale ben 118 anni fa, nel 1902. Noto anche come Palazzo Franchi Cappelli (prendendo il nome dai secondi proprietari) si colloca tra due iconici monumenti della città de L’Aquila: la Chiesa di Santa Maria Paganica e la Fontana Luminosa. La sua storia affonda le radici nella ricostruzione in seguito al terremoto del 1703, grazie alla famiglia toscana Ardinghelli: il progetto tuttavia subì numerose interruzioni e rimaneggiamenti, fino all’aspetto finale tardobarocco con stucchi, affreschi, decorazioni ed una avvincente architettura. Il rapporto con l’arte non è peregrino: nel XIX secolo il palazzo fu atelier del pittore Teofilo Patini. Dopo il terremoto del 2009 fu notevolmente danneggiato e reso inagibile. I restauri cominciarono nel 2014; l’anno successivo Franceschini, allora Ministro del Governo Renzi, ne decise la destinazione a museo d’arte contemporanea e la convergenza con il MAXXI. Allora si parlò di 15 mesi per fare tutto, di una gestione da Roma, seguendo la governance mista pubblico-privata, di un modello Tate (con il MAXXI L’Aquila a fare da Tate Liverpool a quello di Roma), poi la storia e gli scossoni che hanno attraversato il nostro Paese (e non solo) hanno rallentato il progetto e cambiato totalmente gli scenari. Ma intanto, finalmente, si parte.

Santa Nastro