orsono, un dicastero deputato alla cura e gestione delle Antichità e Belle Arti, delle Biblioteche pubbliche statali e degli Archivi di Stato, sotto la guida di Giovanni Spadolini, raccogliendo un lungo percorso di confronto, ai numerosi interventi di autorevoli uomini di cultura e soprattutto alle conclusioni dei lavori della Commissione di studio, voluta dal Parlamento Nazionale,
nota agli addetti come “Commissione Franceschini”, pensava a un ministero di servizio dove lo stesso nome lo confermava, “Ministero PER i Beni Culturali e Ambientali”, dove la preposizione PER e non DEI ci dava già una chiara chiave di lettura. Nel 2013, quest’anno, viene emanato un Decreto Legge, 26 aprile 2013, n. 43 con il quale viene modificato nuovamente il nome del dicastero spadoliniano che diventa: “Ministero DEI Beni e delle Attività Culturali e del Turismo”. Ci sono voluti quasi quaranta anni per trasformare un PER in un DEI, ma non credo che sia frutto di una scelta è solo un caso che tuttavia conferma il totale distacco del Paese reale da quello del Palazzo. (leggi tutto)