21 settembre 2015 – Preoccupazione da parte delle associazioni ecologiste abruzzesi in merito alla richiesta di “sprotezione” del Bosco di Sant’Antonio di Pescocostanzo, a scopo pascolo e taglio degli alberi. Si tratta di un’area di protezione integrale ricadente nel Parco Nazionale della Majella, istituita nel 1986 per proteggere una delle faggete più belle e più famose dell’Appennino. Il Bosco, con i suoi 17 ettari, è da sempre un paradiso apprezzato da botanici, escursionisti, viaggiatori e turisti. Il particolare pregio naturalistico dell’area, purtroppo, è stato messo in seria discussione da una sentenza del 12 febbraio 2015, nella quale il Commissario Regionale agli usi civici ha dichiarato nulli i vincoli del Parco considerandoli illegittimi e mettendo in dubbio il Piano del Parco. Anche l’immobilismo del Parco è stato determinante per il conflitto istituzionale: non presentandosi in sede di giudizio, è stato condannato anche alle spese processuali. La sentenza crea conflitti con altri organi giudiziari sovra ordinari: statali ed europei, che invece si sono già espressi positivamente sulle norme di tutela in essere. (leggi tutto)