17 dicembre 2013 – Pubblichiamo il documento delle Associazioni Ambientaliste sui danni provocati dalla recente alluvione in Abruzzo e sulle responsabilità della classe politica abruzzese. La Regione Abruzzo, attraverso una rivisitazione del Piano Paesistico Regionale, della Legge Urbanistica e della famigerata Legge Edilizia (quest’ultima approvata nel settembre 2012 e foriera di una vera e propria colata di cemento sul territorio) deve imporre uno stop completo all’utilizzo di nuovo suolo per infrastrutture e strutture (case, capannoni ecc.) e un azzeramento delle nuove cubature rispetto all’esistente, promuovendo una progressiva riqualificazione dell’esistente aumentando l’impermeabilità dei suoli oggi coperti. Esistono vastissime aree già urbanizzate e cementificate in situazione di degrado, abbandono oppure non utilizzate (basti pensare al numero di capannoni industriali abbandonati e al numero di case sfitte). Da decenni è nota la relazione diretta tra cementificazione del suolo e aumento della frequenza di eventi disastrosi. (leggi il documento)