Da metà giugno ad oggi sono 26.024 gli ettari di superfici boschive andati in fumo, pari al 93,8% del totale della superficie bruciata in tutto il 2016. Oltre alla variabile clima, dietro i roghi c’è soprattutto la mano pesante di ecomafiosi e piromani. La Sicilia la regione più colpita con 13.052 ettari distrutti dal fuoco, Fiamme anche nelle aree protette sempre più nel mirino degli ecocriminali a partire dal Vesuvio Poca prevenzione e controlli, nella gestione roghi troppi ingiustificati ritardi a livello regionale e nazionale con una macchina organizzativa lenta e poco efficiente e conseguenze disastrose sull’ambiente Le Regioni in forte ritardo nel varare il piano antincendio boschivo (AIB). Campania e Lazio non lo hanno ancora approvato, Sicilia e Calabria lo hanno fatto solo in parte. Il Governo in ritardo sui decreti attuativi. Due i parchi con i piani antincendio scaduti. Legambiente: “Gli incendi sono prevedibili. Governo, Regioni e Comuni si assumano le proprie responsabilità e assolvano ai già troppi ritardi accumulati fino ad ora. Più prevenzioni e controlli con la legge sugli ecoreati e si definisca una politica di adattamento ai cambiamenti climatici”. (LEGGI TUTTO)