IL 19 DICEMBRE RICOMINCIA A L’AQUILA IL PROCESSO PER LA DISCARICA DEI VELENI DI BUSSI

Ecostituto Abruzzo, Italia Nostra, Marevivo, Medici per l’Ambiente, Mila donnambiente coordinate nel comitato:   BUSSICIRIGUARDA
Comunicato stampa del 16 dicembre
Il 19 dicembre  RICOMINCIA a L’Aquila Il PROCESSO PER BUSSI
E noi continuiamo a chiedere quanto richiesto,inutilmente, dal primo giorno di lotta …
Finalmente giustizia ?
Naturalmente saremo, con i nostri avvocati Dini e Tosone, all’udienza dell’Aquila. E istintivamente ci verrebbe da dire : questa volta speriamo  giustizia sia fatta! Ma tante ne abbiamo viste e continuiamo anche in questi giorni a sentirne, che non giuriamo di poter  credere ancora in quella processuale.
Ma una cosa è comunque certa:
niente ci fermerà fino a quando, processo o non processo, non si otterrà quello per il quale ci siamo , dall’inizio, uniti in comitato: la messa in sicurezza delle acque, del territorio e della salute delle popolazioni della Valpescara; i costi vengano pagati dai responsabili, vicini o lontani, processo o non processo.
Perché finora non solo il processo è andato male!
Ancora, dal 2007, siamo costretti a ripetere che la messa in sicurezza delle acque del nostro territorio può avvenire solo se , all’abbattimento degli  inquinanti degli scarichi industriali che la Solvay è obbligata a realizzare nell’area della fabbrica, si sommerà la messa in sicurezza della discarica Tremonti!
La quale, dopo oltre 9 anni  dalla sua scoperta, non solo non è stata “caratterizzata”  ( ovvero analizzata nel suo contenuto), ma ha visto confermare, anche dagli studi del prof. Gargini  ( atti processuali), di essere proprio quella da cui provengono le pesantissime sostanze clorurate che, trasportate dapprima nelle acque  di falda, risalgono più a valle nel fiume , nella zona dei pozzi S. Angelo. Tuttora inquinate,anche se, per fortuna, non più miscelate alla nostra acqua potabile, ma comunque inserite nel ciclo biologico di valle.
Per fortuna  alcuni avvenimenti stanno cambiando i contorni istituzionali della questione.
1-La morte del Commissario Goio, a fine marzo, alcuni mesi prima della sua decadenza già decisa dal parlamento per inizio estate.
2-Il rientro delle competenze per la gestione e il risanamento del SIN nell’ambito naturale del Ministero Ambiente, che ne ha assegnato il compito alla dirigente Laura D’Aprile,la quale, diversamente dall’ex Commissario,non ha poteri speciali ma deve guidare il processo nell’ambito della normativa vigente.
3-Ultimo importante atto, questa volta di ambito parlamentare, la pubblicazione della relazione Bratti.
Vivaddio. Siamo tornati  ad essere “normale popolo inquinato”.
Non abbiamo più a che fare con poteri extralegem e incontrollabili, almeno a livello di competenze operative. E succede così che, sia da parte del Ministero Ambiente che nella relazione Bratti, la messa in sicurezza della Tremonti diventi obiettivo prioritario!
Pertanto con ancora più lena riprendiamo la nostra battaglia, mai abbandonata, per:
L’ACCERTAMENTO DELLE RESPONSABILITA’ – LA MESSA IN SICUREZZA DEI LUOGHI E IMMEDIATAMENTE DELLA DISCARICA TREMONTI – LA CONOSCENZA – FINALMENTE – DEL SUO CONTENUTO FINORA NON CARATTERIZZATO –L’ANALISI EPIDEMIOLOGICA DELLE POPOLAZIONI
 contando sui  finanziamenti necessari che, per ora,  vedono sul tavolo solo quelli che erano ancora in capo a Goio e oggi gestiti dal Ministero e quelli della Regione che, nel Master Plan, prevede uno stanziamento  per la messa in sicurezza della discarica Tre Monti. Ma siamo, ancora, dopo quasi 10 anni,solo all’inizio. E comunque intenzionati a che paghino le società responsabili dei profitti per i quali siamo stati avvelenati!