IL PERICOLO DELLA DERIVA PETROLIFERA NON ARRIVA SOLO DA QUESTO LATO DEL MARE ADRIATICO


575 - piano offshore croato29 aprile 2015
– Ieri mattina a Pescara, le Associazioni WWF, Legambiente, FAI, Italia Nostra, LIPU, Arci e Marevivo  (riunite nel coordinamento “No Petrolio – Sì Parco”) hanno presentato le osservazioni  sulla Valutazione Ambientale Strategica – VAS del Piano del Governo Croato per la ricerca e la produzione di idrocarburi offshore nel Mar Adriatico firmate da WWF, Legambiente, Greenpeace e Marevivo. Non a caso per la presentazione è stata scelta Pescara, in una regione come l’Abruzzo che è oggi al centro della mobilitazione di massa nel versante adriatico italiano contro gli appetiti dei petrolieri. Ci sono voluti 6 mesi dall’inizio della VAS (dal 25 agosto 2014 al 26 febbraio 2015) perché l’Italia e la Croazia si mettessero d’accordo per fare una valutazione transfrontaliera, come chiede l’Europa, sul Piano/Programma di ricerca di idrocarburi in Mare Adriatico preparato dal Governo della Croazia. Un Piano che riguarda ben 29 zone (distribuite in un’area di circa 37 mila kmq) dove fare ricerca e trivellazioni. Le osservazioni (composte da un documento di 70 pagine + due allegati rispettivamente sulle aree protette e su SIC e ZPS) sono state inviate al Ministero dell’Ambiente e alle Regioni in questi giorni, nei termini previsti per le consultazioni (da notare che non sono stati garantiti 60 giorni utili, ma solo 45). (Comunicato VAS transfrontaliera)