INCONTRO DI RIFLESSIONE SULLA ENCICLICA “LAUDATO SI” A ROCCAMORICE IL 28 SETTEMBRE

perdonanza-santo-spirito-a-majellaItalia Nostra, che gestisce gli Eremi di Roccamorice, in convenzione con la locale Amministrazione comunale, avvalendosi della collaborazione tecnica della Coop. Ripa Rossa, ha voluto dedicare un incontro di riflessione sulla enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”, mettendo a confronto il pensiero religioso e quello laico, rappresentati da S.E. Mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara e dal prof. Giovanni Damiani, ambientalista.
La manifestazione, collocata all’interno di un paesaggio di rara bellezza, si svolgerà presso l’Eremo di Santo Spirito a Majella mercoledì 28 settembre. a partire dalle ore 16,45, nell’ambito delle iniziative inserite nel calendario della Perdonanza celestiniana 2016.
L’Enciclica di Papa Francesco prende il nome dall’invocazione di san Francesco d’Assisi:«Laudato si’, mi’ Signore» che nel Cantico delle creature ricorda che la terra, la nostra casa comune, «è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sua braccia».
Al centro del percorso della Laudato si’, troviamo questo interrogativo: «Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che ora stanno crescendo?». Papa Francesco prosegue: «Questa domanda riguarda non solo l’ambiente in modo isolato, perché non si può porre la questione in maniera parziale».
Questo porta ad interrogarsi sul senso dell’esistenza e sui valori che stanno alla base della vita sociale: «Per quale fine ci troviamo in questa vita? Per quale scopo lavoriamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi?». Se non ci poniamo queste domande di fondo – dice il Pontefice – «non credo che le nostre preoccupazioni ecologiche potranno ottenere effetti importanti».
Queste domande nascono da una constatazione: oggi la terra, nostra sorella, maltrattata e saccheggiata, si lamenta; e i suoi gemiti si uniscono a quelli di tutti i poveri e di tutti gli «scartati» del mondo. Papa Francesco invita ad ascoltarli, sollecitando tutti e ciascuno – singoli, famiglie, collettività locali, nazioni e comunità internazionale – a una «conversione ecologica», secondo l’espressione di san Giovanni Paolo II, cioè a «cambiare rotta», assumendo la responsabilità e la bellezza di un impegno per la «cura della casa comune». Allo stesso tempo Papa Francesco riconosce che nel mondo si va diffondendo la sensibilità per l’ambiente e la preoccupazione per i danni che esso sta subendo. In base a questa constatazione, il Papa mantiene uno sguardo di fiduciosa speranza sulla possibilità di invertire la rotta: «L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune»; «l’essere umano è ancora capace di intervenire positivamente»; «non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi». Egli sostiene che: «Quando parliamo di “ambiente” facciamo riferimento anche a una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita. Questo ci impedisce di considerare la natura come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati. Le ragioni per le quali un luogo viene inquinato richiedono un’analisi del funzionamento della società, della sua economia, del suo comportamento, dei suoi modi di comprendere la realtà. Data l’ampiezza dei cambiamenti, non è più possibile trovare una risposta specifica e indipendente per ogni singola parte del problema. È fondamentale cercare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali. Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura».