ITALIA NOSTRA CONTRO LO “SVENDI-ARTE” DI PARLAMENTO E GOVERNO

esportazione di arteApprovato in Commissione Industria l’emendamento che trasforma in merce i beni culturali italiani. Lettera del Presidente Parini ai Senatori.Una norma inaccettabile, una vergogna per la cultura e per le istituzioni italiane. Il Presidente di Italia Nostra, Marco Parini, ha inviato una lettera ai Senatori italiani in cui manifesta la profonda contrarietà per l’approvazione avvenuta l’8 giugno scorso, da parte della Commissione Industria al Senato, con il consenso del Governo, dell’emendamento (n. 52.0.46 – testo 3) al disegno di legge sulla concorrenza e il mercato che trasforma in merce i beni culturali italiani. Proprio il nostro Parlamento, nelle segrete stanze della Commissione Industria, porta avanti una norma, fortemente voluta dalle lobby del mercato dell’arte, che definisce il valore di un bene culturale in base al “presunto” valore commerciale dichiarato – l’assurdo nell’assurdo – dallo stesso proprietario. Con questa norma, basterà un’autodichiarazione del proprietario che l’opera non supera il valore di 13.500 euro (calcolati su opinabili prezzi d’asta) per poter definitivamente esportare all’estero, senza nessuna valutazione da parte della Soprintendenza, qualunque bene artistico. Non solo: la norma estende da 50 a 70 anni il periodo di vita dell’opera ritenuto necessario per l’assoggettamento per l’autorizzazione all’esportazione da parte della Soprintendenza. Tutto ciò con il tacito assenso del MiBact, che accetta silenziosamente che il Parlamento liberalizzi comunque la svendita all’estero del patrimonio artistico italiano prodotto da meno di settanta anni. Un danno inestimabile per il nostro Patrimonio artistico e culturale che non ha eguali in tutto il mondo. (leggi articolo sul Fatto Quotidiano)