21 settembre 2015 – Presso l’Eremo di Santo Spirito a Majella, il 27 settembre 2015 – ore 18.15, ci sarà la presentazione de “La rappresaglia”, il romanzo di Laudomia Bonanni ambientato proprio nell’Eremo di Santo Spirito a Majella. Interverranno Lucilla Sergiacomo, Emanuela d’Agostino e Beniamino Vitale. La rappresaglia, ultimo romanzo della grande scrittrice aquilana Laudomia Bonanni (L’Aquila 1907-Roma 2002) è considerato il suo testamento letterario. La prima stesura risale alla fine della guerra ma l’opera uscì postuma, nel 2003, per l’editore aquilano Textus. La vicenda si svolge interamente nell’Eremo di Santo Spirito a Majella, provvisorio rifugio di un gruppo di fascisti sbandati, e protagonista della storia è “la Rossa”, una partigiana che i Neri in fuga catturano e condannano alla fucilazione dopo che la donna avrà partorito la creatura che ha in grembo. Nella narrazione, rimanendo al di sopra delle parti, Laudomia Bonanni racconta “la vita, le passioni, le angosce, la guerra e il sangue” del drammatico conflitto mondiale nel periodo storico concomitante alla caduta del fascismo, quando sulle montagne e in molti paesi abruzzesi durante la ritirata tedesca si combatteva una violenta guerra civile tra fascisti e partigiani. (LA LOCANDINA)
21 settembre 2015 – Presso l’Eremo di Santo Spirito a Majella, il 27 settembre 2015 – ore 18.15, ci sarà la presentazione de “La rappresaglia”, il romanzo di Laudomia Bonanni ambientato proprio nell’Eremo di Santo Spirito a Majella. Interverranno Lucilla Sergiacomo, Emanuela d’Agostino e Beniamino Vitale. La rappresaglia, ultimo romanzo della grande scrittrice aquilana Laudomia Bonanni (L’Aquila 1907-Roma 2002) è considerato il suo testamento letterario. La prima stesura risale alla fine della guerra ma l’opera uscì postuma, nel 2003, per l’editore aquilano Textus. La vicenda si svolge interamente nell’Eremo di Santo Spirito a Majella, provvisorio rifugio di un gruppo di fascisti sbandati, e protagonista della storia è “la Rossa”, una partigiana che i Neri in fuga catturano e condannano alla fucilazione dopo che la donna avrà partorito la creatura che ha in grembo. Nella narrazione, rimanendo al di sopra delle parti, Laudomia Bonanni racconta “la vita, le passioni, le angosce, la guerra e il sangue” del drammatico conflitto mondiale nel periodo storico concomitante alla caduta del fascismo, quando sulle montagne e in molti paesi abruzzesi durante la ritirata tedesca si combatteva una violenta guerra civile tra fascisti e partigiani. (LA LOCANDINA)