“Le case colombaie costituiscono un frammento di una civiltà e di un assetto ormai superato dalle profonde trasformazioni che hanno interessato il territorio regionale a partire dal secondo dopoguerra, con la definizione di nuove strutture insediative e di nuove gerarchie territoriali. Tali modificazioni sono accompagnate, nell’ambito delle attività primarie, da cambiamenti profondi dell’economia, delle modalità di conduzione e di vivere la campagna. Ancora oggi persistono notevoli testimonianze della lunga stratificazione degli insediamenti agricoli, spesso in condizioni di incipiente degrado….” . (LEGGI TUTTO L’ARTICOLO)
di Ippolita Ranù, pubblicato su D’Abruzzo