PIANO D’ ORTA. L’importanza di sensibilizzare i cittadini alla salvaguardia delle testimonianze dell’Archeologia Industriale dell’Abruzzo e al contestuale risanamento del contaminato sito industriale di Piano d’Orta. Sopratutto il bell’articolo di Floriana Bucci restituisce il senso di una pluridecennale difesa del sito. Una battaglia che dura dal 1988, quando presentammo un progetto per farne un centro nazionale di storia dell’industria e di raccolta delle testimonianze di archeologia industriale. Il progetto passò le selezioni del finanziamento, ma la sordità della politica gli preferì in extremis la polverizzazione dello stanziamento in tanti contributi insignificanti. Era una grande opportunità ed il mio progetto raccolse il consenso di una comunità che vedeva in esso lo strumento per un cambio di fase, rispetto a quella, irripetibile, della sua costituzione e crescita intorno alla fabbrica. Lo è ancora oggi; ed ancor più appare doverosa perchè il risanamento del sito non abbia solo il senso della mesta rimozione di una storia, ma sia finalizzata al suo sviluppo, alle nuove ragioni del territorio.Noi c’eravamo allora e ieri con Claudio Sarmiento, Franco Marulli, Gianni Marulli. (gli articoli risalgono al 2018)