POLITICA ENERGETICA: IL REFERENDUM SULLE TRIVELLE SIA UNA SVEGLIA PER IL GOVERNO

referendum trivellePer diversi anni il mondo degli idrocarburi ha premuto sul governo italiano per ottenere facilitazioni nelle attività di esplorazione e trivellazione. Con prezzi del greggio sopra i 100 dollari al barile e con elevate quotazioni per il metano, l’attività lobbystica, che ha portato a concreti risultati in termini normativi, era comprensibile. Ma, con il petrolio a 30 $ e il calo del prezzo del gas, la situazione attuale è decisamente mutata. Gli investimenti mondiali in questo comparto sono calati del 20% nel 2015 e si prevede una riduzione di 1.800 miliardi $ nel periodo 2015-20. Tutto ciò si traduce nell’abbandono di molti progetti. Dalla Shell che ha lasciato l’Artico, ai fallimenti in atto nel mondo shale. Anche i singoli paesi hanno ripensamenti, come ci ricorda la moratoria sulle esplorazioni nell’Adriatico decisa a gennaio dalla Croazia. Quali sono le prospettive sul medio e lungo periodo? Certamente i prezzi si alzeranno, ma chi comanderà sarà il livello della domanda ed è ormai chiaro che le dinamiche del passato non si ripeteranno. Anzi, è probabile che, grazie anche all’ormai prossima esplosione della mobilità elettrica, il picco dei consumi verrà raggiunto già nella prima metà del prossimo decennio. (LEGGI TUTTO L’ARTICOLO)