PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LOMBARDI ED IL FENICOTTERO”

Lombardi e il fenicottero17 settembre 2013 – Sarà presentato Martedì 24 Settembre 2013, presso la Sala L. Lama, in Via B. Croce 108 a PESCARA, il libro  “Lombardi e il fenicottero”, di Carlo Patrignani, in occasione del venticinquesimo della morte dell’Ingegnere socialista, Riccardo Lombardi. Il libro è la storia politica ed umana del grande leader della “sinistra socialista” e della donna che gli fu vicino per 52 anni, il fenicottero, la ribelle comunista, Ena Viatto. Obiettivo del libro è recuperare l’immagine di un politico atipico, eretico, che per onestà, coerenza, genialità, immaginazione, lungimiranza, fu portatore di un’identità umana assolutamente diversa rispetto alla idea di una politica ridotta a pura gestione del potere, lontano com’era dalle logiche opportunistiche. Ma non solo. Il libro ripropone anche la figura di Ena Viatto, il Fenicottero del titolo, staffetta partigiana, la compagna di Lombardi, la quale ebbe un ruolo importante nella vita dell’Ingegnere socialista che, come sin dal 1984 ebbe a dire uno dei migliori sindacalisti della Cgil degli anni ’80. Il libro non vuole essere il classico, tradizionale ricordo postumo ma la riproposizione di uno dei politici italiani più ammirati e meno seguiti per la sua aticipità, originalità, eresia, tipicamente non italiana. La sua attenzione, vicinanza e comprensione senza appiattimenti e condanne, di quanto in quegli anni ribolliva nel mondo giovanile, studentesco ed operaio ma anche nel mondo femminile, ne hanno fatto uno dei punti di riferimento affidabili ed insostituibili, un argine solido alla violenza, anche verbale: la sua prassi politica, la non-violenza, non è stata affatto rinuncia alla contestazione dell’esistente, dello status quo, tutt’altro. Lombardi per tanti, tantissimi giovani di ogni epoca, è stato il faro per orientarsi, un uomo di cui ci si poteva fidare a occhi chiusi: non ha vinto, quanto a consensi e voti, ma non è stato sconfitto dalla storia: il suo riformismo rivoluzionario non è finito sotto le macerie del Muro di Berlino come il comunismo. Il suo rammarico, la sua amarezza mai taciute ma sempre ribadite, sono state la mancata ‘rivoluzione democratica e liberale’ nel passaggio dal ventennio fascista alla Repubblica, quando alla Costituente fu tolto il compito di legiferare, cioè intervenire per riformare, quando all’epurazione si preferì l’amnistia, quando ancora si inserirono i Patti Lateranensi nella Costituzione. (la locandina)