REFERENDUM NO TRIVELLE

trivella29 settembre 2015 – La Regione Abruzzo approva all’unanimità il referendum abrogativo dell’articolo 35 del decreto sviluppo  (che ha reso vita facile alle multinazionali del greggio mortificando, invece, di fatto, i territori) e dell’articolo 38 dello ‘Sblocca Italia’ (sulla democrazia, nel senso che le Regioni e gli enti locali debbono poter tornare a decidere insieme allo Stato). L’Abruzzo si unisce, quindi, alle regioni Sardegna, Basilicata, Puglia, Marche e Molise che nei giorni scorsi si erano già pronunciate a favore del referendum. Seduta alquanto travagliata con diversi problemi tra cui il sistema elettronico di voto che non funzionava: si è votato per alzata di mani. La discussione “no trivelle”, molto animata, è poi sviata su altri temi, in particolare di politica nazionale. Ora che ci sono le 6 Regioni, ne erano necessarie cinque per consentire ai cittadini di presentarsi alle urne senza il bisogno di raccogliere 500mila firme, il 30 settembre ci sarà il deposito delle delibere in Cassazione. La decisione della Corte costituzionale è attesa per febbraio, così tra aprile e giugno, se tutto fila liscio, si potrà finalmente andare alle urne. (leggi tutto)