RIFORMA DEL MIBACT – Franceschini: “È un cambiamento profondo”

4 settembre 2014 – Il ministro dei Beni culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha presentato recentemente il decreto di riorganizzazione del suo ministero, approvato venerdì dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento – spiega una nota del ministero – rivoluziona il modello organizzativo dei beni culturali italiani. L’amministrazione viene resa più snella, efficiente e economica attraverso: l’ammodernamento della struttura centrale e la semplificazione di quella periferica; l’integrazione definitiva tra cultura e turismo; la valorizzazione dei musei italiani (20 musei e siti archeologici di interesse nazionale dotati di piena autonomia gestionale e finanziaria con direttori altamente specializzati e selezionati con procedure pubbliche); il rilancio delle politiche di innovazione e formazione; la valorizzazione delle arti contemporanee; la revisione delle linee di comando tra centro e periferia (semplificazione delle procedure per ridurre i contenziosi) ed il taglio delle figure dirigenziali (37 dirigenti in meno). La novità principale novità riguarda i privati, ossia questi ultimi forte contributo dei privati nella gestione e valorizzazione di siti e musei. “Puntiamo a fare in modo, correndo ancora come abbiamo fatto in questi mesi, che entri tutto in vigore dal 1 gennaio 2015”. Ha detto il ministro dei beni e delle attività culturali e turismo, Dario Franceschini, presentando la riforma del Mibact. Puntiamo “entri a regime tutto quello che abbiamo previsto: le nuove strutture, l’accorpamento delle soprintendenze, le nuove direzioni generali. Una bella sfida, l’abbiamo corsa e continueremo a correrla”. Tra le novità spicca un più forte contributo dei privati nella gestione e valorizzazione di siti e musei: questa la principale novità della riforma del ministero dei Beni culturali varata oggi dal Consiglio dei ministri, rispetto alla prima bozza illustrata a luglio dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che resta immutata nell’impianto centrale. Altra modifica, l’inserimento del Palazzo Ducale di Mantova nella lista dei venti Musei dotati di autonomia speciale. (Pubblicato su QuotidianoArte del 2

settembre 2014)