Ritratto a Mano in Abruzzo: workshop-residenza con artista-tutor in un ex convento. Ecco la call
I 12 ARTISTI SELEZIONATI VIVRANNO UN’ESPERIENZA IMMERSIVA A CARAMANICO TERME NEL PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA, SOTTO LA GUIDA DI FRANCESCO ARENA. ABBIAMO PARLATO DEL PROGETTO CON I SUOI IDEATORI, GIUSEPPE PIETRONIRO E ANGELO BUCCIACCHIO
Ultimi giorni, con scadenza fissata al 7 agosto 2020, per iscriversi all’open call che permetterà a 12 artisti selezionati di vivere un’esperienza immersiva nello spazio di un ex-convento abruzzese. Stiamo parlando di Ritratto a mano, un format collaudato di workshop-residenza che da sei anni si propone non solo di creare un’opera d’arte finale, ma di riflettere su tutto il processo artistico attivato, attraverso un costante dialogo con il luogo prescelto: l’ex-Convento delle Clarisse situato a Caramanico Terme nel Parco Nazionale della Majella. Nato in Abruzzo nel 2014 dalla volontà degli artisti Angelo Bucciacchio e Giuseppe Pietroniro, curato da Giuliana Benassi, e realizzato in collaborazione con l’Associazione ReTe2 all’interno del progetto Controconvento, il workshop vede ogni anno la partecipazione di un artista-tutor invitato a condurre le giornate di residenza e ad accompagnare i partecipanti in un percorso laboratoriale fondato sulla riflessione individuale e sul confronto reciproco: per questa sesta edizione, in programma dal 20 al 28 agosto, il protagonista è Francesco Arena (Torre Santa Susanna – Brindisi, 1978). Hanno finora partecipato alla sua conduzione gli artisti Stefano Arienti e Giuseppe Pietroniro (2014), Simone Berti e Valentina Vettur i(2015), Gianni Caravaggio (2016), Jorge Peris (2018), Josè Angelino(2019). Ne abbiamo parlato con i suoi promotori…
Perché questo titolo?
Il titolo Ritratto a manoindica il modus operandi generato durante le giornate di residenza, dove il termine “ritratto” è inteso come sguardo rivolto all’analisi del processo artistico. Vari i linguaggi artistici, uniti dal minimo comun denominatore dell’indagine del sé. Si parla di workshop-residenza perché si offre sia la possibilità di risiedere in luogo per un determinato periodo di tempo, sia l’opportunità di attivare un metodo di lavoro fondato sulla costruzione e l’accrescimento della dimensione esperenziale del fare arte.
Come nasce il workshop?
Il workshop Ritratto a manoè nato dall’esigenza di sperimentare e proporre un approccio formativo fuori dai contesti accademici per dare agli artisti partecipanti (in genere giovani artisti, ma ci sono stati anche filosofi o architetti) la possibilità di entrare nel vivo della ricerca dell’artista-tutor invitato, andando a sviscerare i momenti del processo lavorativo.
Come vi sostenete?
Gli introiti delle iscrizioni sono sempre investiti nella gestione della residenza che prevede l’alloggio dei partecipanti, il fee dell’artista-tutor invitato, le spese della struttura nella quale si svolge la residenza e i costi vivi.
Cosa vi aspettate dal tutor di quest’anno, Francesco Arena?
Oggi, nel 2020 siamo giunti alla VI edizione del workshop che dal 20-28 Agosto avrà come artista-tutor Francesco Arena con il quale vorremo affrontare una riflessione particolare sul concetto di misura, temporale e fisica, nel rapporto con la realtà, la storia e l’opera d’arte stessa.
Qual è il valore aggiunto degli artisti-tutor?
L’artista-tutor gioca un ruolo fondamentale, di guida e stimolo, insegnamento e apprendimento. Si pone come punto di riferimento, sguardo vigile sull’operare dei partecipanti, “confessore” e interlocutore costante per la condivisione di riflessioni sulle varie direzioni di indagine di ciascun partecipante. Perciò ciascun residente ha il privilegio di presentare se stesso e la propria ricerca e lavorare sul processo di creazione dell’opera, avendo costantemente un dialogo serrato con l’artista-tutor e il curatore.
Quali precauzioni anti-Covid adotterete durante la residenza?
Quest’anno, come tutti coloro che organizzano eventi, adotteremo le misure di distanziamento indicate dalle direttive locali per l’emergenza Covid-19, ma non sarà troppo difficile gestire le dinamiche di residenza in quanto la struttura nella quale si svolge il workshop è per natura dotata di ampi spazi e isolata rispetto al borgo di Caramanico Terme e, di fatto, l’isolamento e la natura maestosa del luogo sono sempre stati dei punti fondamentali della residenza.
Descriviamo il luogo della residenza artistica?
L’ex Convento delle Clarisse è una struttura unica nel suo genere. Situato ai piedi del borgo di Caramanico Terme, si erge su un promontorio che sconfina tra i monti della Majella e del Morrone, tra le valli dei fiumi Orte e Orfento. Tutto il luogo in generale è intimamente complice delle caratteristiche principali della residenza per via, sia della sua caratteristica di stampo conventuale e di clausura, sia per la forte presenza della natura circostante che offre scorci e sconfinamenti nel paesaggio montuoso d’Abruzzo. Il luogo è in sé una grande metafora di tutto il workshop, consentendo l’esaltazione di quell’aspetto del lavoro che rende la dimensione temporale sospesa, contratta e dilatata, metafisica e fisica allo stesso tempo. Ogni momento è orientato al lavoro e al pensiero su di esso, dalla colazione alla cena conviviale si crea un’osmosi per cui si fa esperienza della compenetrazione tra vita e arte, costantemente.
Qual è lo scopo finale di questo workshop-residenza?
Non c’è la pretesa di realizzare un’opera definita a conclusione della residenza, né esiste lo scopo di fare una mostra vera e propria. Questo atteggiamento vuole evitare un approccio del lavoro finalizzato alla mera esposizione. La concentrazione è perciò tutta tesa verso il processo lavorativo. È però sempre prevista la presentazione finale dei progetti creati durante la residenza e, di fatto, ci siamo trovati spesso di fronte ad una esposizione di opere inedite!
–Claudia Giraud
http://www.ritrattoamano.it/wp-content/uploads/2020/07/Bando-Ritratto-a-Mano-6.0-Francesco-Arena.pdf