SENTENZA BUSSI, I GIUDICI POPOLARI: «NON ERAVAMO SERENI E NON ABBIAMO LETTO GLI ATTI». Intervistati da Il Fatto Quotidiano due donne raccontano: «ci avevano detto che potevamo perdere tutto»

discarica di bussi14  maggio 2014 – Il Fatto Quotidiano in un articolo di Antonio Massari ricostruisce gli stati d’animo, alla vigilia della sentenza di Bussi di due signore che hanno ricoperto il ruolo di giudici popolari. Una sentenza che in Regione, e non solo, ha creato molto scalpore ed è arrivata dopo anni di indagini, di allarmi e soprattutto della scoperta, avvenuta nel 2007, della discarica più grande d’Europa. Nessun colpevole, hanno detto alla fine i giudici il 20 dicembre scorso, che con un dispositivo di 6 righe dopo 5 ore di camera di consiglio, hanno stroncato tutto con assoluzioni e prescrizioni. I pm – Giuseppe Bellelli e Anna Rita Mantini – avevano chiesto condanne, per gli ex dirigenti e tecnici di Montedison, che andavano dai 12 ai 4 anni. La Procura e l’Avvocatura dello Stato hanno già presentato un ricorso in Cassazione sostenendo che il reato di disastro non sia ancora prescritto. Il Fatto Quotidiano ha rintracciato due giudici popolari che hanno raccontato i giorni immediatamente precedenti alla sentenza. Non si tratta di giudici di ruolo ma cittadini comuni che vengono sorteggiati e prendono parte al processo, seguono le udienze e che poi, insieme ai togati, si chiudono in camera di consiglio per emettere il verdetto. I giudici popolari hanno raccontato al giornalista che non erano serene nel momento della decisione e che soprattutto non hanno mai letto le carte. Non che qualcuno glielo abbia impedito, hanno specificato. (leggi tutto)