Querce Via Delle Fornaci

C’è  una quercia che ci chiama…in strada delle Fornaci.

È  bellissima e va salvata!

NON SI TAGLIA NESSUNA DELLE DUE QUERCE ESISTENTI

… a Pescara, quasi  angolo con via Nazionale Adriatica… e sede della “Misericordia”.

E misericordia occorre  anche per quella “giovane-centenaria”,che, ad una ventina

di metri, svetta, superba e in ottima salute, a rendere “umano” un tratto di strada,

disordinato come solo l’edificazione anarchica degli anni Cinquanta  ha potuto .

  MA CHE COLPA NE HANNO LE QUERCE?

Siamo già riusciti a convincere  il Comune a salvarne una seconda, altrettanto bella e

maestosa, a fianco! Ma la resistenza degli uffici tecnici, con argomentazioni a nostro

parere non definitivi, si oppone alla possibilità di salvarle  ambedue…Tante soluzioni

potrebbero essere adottate! Dall’obbligo del limite di velocità a 30 km al senso unico,

in quel breve tratto  finale  finale  di strada… L’unica che non va adottata è quella  di

continuare a eliminare vita, bellezza, e querce dal nostro territorio! Basta con i tagli che

si possono evitare!

I cittadini della zona si rivolgono a politici  e dirigenti comunali chiedendo  loro di

essere sentiti prima di procedere a tagli indiscriminanti di alberi che non portano

alcun vantaggio  al  miglioramento della viabilità urbana, arrecando invece un danno

             sicuro al paesaggio ed all’ambiente.

 

IL COMITATO DI CITTADINI, SOSTENUTO DALLA LOCALE SEZIONE ITALIA NOSTRA DI PESCARA

I frutti della partecipazione

a cura di Massimo Palladini 

La mobilitazione di cittadini ed associazioni per salvare dall’abbattimento due querce storiche nell’ultimo tratto di via delle Fornaci a Pescara ha prodotto alcuni risultati degni di nota dei quali le forze politiche debbono fare oggetto di approfondimento e riflessione.  Dopo l’aggregazione intorno alla filanda Giammaria e per la salvaguardia dello storico quartiere Pineta, torna la questione del verde in città, a partire dalla tutela di due alberi secolari, residui della antica copertura vegetale collinare e della originaria orditura di fossi nella campagna che si distendeva lungo la direttrice adriatica. I residenti hanno vissuto il loro abbattimento per far posto alla nuova sede stradale come un impoverimento del quartiere che, invece, ha bisogno di radicali interventi di riqualificazione. Per questo, insieme alle associazioni, oltre la protesta hanno affrontato il piano del confronto col progetto approvato, cercando soluzioni alternative. E’ confortante registrare il consenso alle proposte avanzate nelle audizioni in commissione consiliare e presso l’assessorato competente, tanto da potere guardare con ottimismo alla conclusione della vicenda, superati gli ostacoli burocratici; ma va sottolineato l’approccio innovativo col quale si è affrontata la questione, definendo obiettivi da sviluppare in una linea di azioni coordinate. Il caso delle querce è stato inquadrato dentro il contesto urbano concreto, ricercando le relazioni tra i temi della circolazione, del sistema del verde e della riqualificazione urbana; ne è  venuta un’idea forte che integra i vari aspetti: è stata individuata una direttrice, un corridoio verde potenziale che, seguendo il tracciato di un fosso coperto, connette le aree verdi di via Alberto Della Chiesa, la zona delle due querce all’impianto sportivo di Zanni e, attraverso la pineta litoranea, alla Riviera: un percorso pedonale e ciclabile che può essere parte del sistema del verde urbano e della  mobilità alternativa di cui si parla in città, collegandosi alle sue direttrici principali. Questa proposta parte dalla tutela e si sviluppa in idea progettuale proprio perché la partecipazione si è fatta carico di una visione complessiva, nell’intento di fornire materiali per le azioni di riqualificazione delle periferie che pure sono in programma ma che rischiano di non cogliere le priorità espresse dai cittadini. Noi siamo fiduciosi che gli spunti e le indicazioni espressi in questa occasione trovino la dovuta attenzione di Consiglieri ed Amministratori, cogliendo l’apertura prospettica che caratterizza le nostre proposte. Ci sembra, comunque, che se ne possano trarre lezioni di merito e di metodo da riversare nelle progettazioni pubbliche

– è opportuno che le progettazioni assumano carattere intersettoriale, integrando agli aspetti ingegneristici quelli urbanistici, botanici, relativi ai servizi.

– è   necessario rendere momento ordinario la partecipazione, a monte della progettazione definitiva e dell’appalto dei lavori; a tal fine, oltre alla discussione locale, può svolgere un’importante funzione la prevista Consulta per il verde, di cui si tarda l’istituzione.

Per questa linea di condotta le associazioni civiche ed i cittadini ribadiscono la propria disponibilità.