29 settembre 2015 – Pescara non riesce a percepirsi come significativa stratificazione storica; il sovrapporsi delle fasi del suo sviluppo ha determinato un complesso ed articolato reticolo che costituisce non solo patrimonio identitario ma anche la principale condizione della sua qualità urbana: dalle vestigia della fortezza, alle ville di Castellammare, alla città liberty, agli interventi novecenteschi di fondazione della città moderna, fino alla fase della Ricostruzione, la città presenta la estesa e pregevole gamma dei modi in cui abbiamo costruito il nostro spazio comune. Su questa trama l’impetuoso sviluppo degli anni 60/70 ha operato sostituzioni e lacerazioni spesso incontrollate e l’equivoco di una crescita illimitata si è protratto fino ad oggi, sempre più coltivato in chiave speculativa, anche oltre le stesse dinamiche dello sviluppo urbano. Dopo le demolizioni di importanti edifici cittadini (dal teatro Pomponi, alle stazioni ferroviarie, alla centrale del latte), oggi un intero tessuto edilizio minore è a rischio di scomparire, perché le norme che lo salvaguardavano sono oggetto di attacco da parte dei portatori di interessi particolari e non si approntano gli opportuni provvedimenti di difesa e disciplina urbanistica. Ma ancora più gravi ci sembrano i casi in cui la proprietà degli edifici rimarchevoli è pubblica ed essi vengono lasciati nell’incuria e nell’abbandono. Vogliamo sollevare qui quattro casi di edifici che rappresentano davvero una certa Pescara, nelle fasi della sua costruzione e del suo sviluppo che, ancora oggi, per posizione e caratteristiche tipologiche, sono una risorsa per la città, cui non si pone la dovuta attenzione. Sono edifici in posizione centrale, nella disponibilità pubblica ma che versano nel degrado, alcuni dei quali murati per evitare l’estremo assalto dei vandali. Parliamo dell’edificio della ex caserma Di Cocco, su viale Pindaro; dell’ ex Ferrohotel, su Corso Vittorio Emanuele II; del Circolo Canottieri, sulla golena Nord del Pescara; dell’edificio principale nell’area dell’ ex Gestione Governativa (il deposito della FEA, ferrovia Pescara – Penne) lungo la Riviera Nord. (leggi tutto)