Appello Italia Nostra. La pineta resti Riserva Dannunziana
Molte le personalità cittadine e non solo che hanno aderito all’appello della Sezione Italia Nostra “Lucia Gorgoni” di Pescara, perché dopo l’incendio la pineta resti Riserva Dannunziana. Intervista al Presidente Massimo Palladini
LA SEZIONE ITALIA NOSTRA “L. GORGONI” DI PESCARA PROMUOVE UN APPELLO PERCHÉ LA PINETA RESTI RISERVA DANNUNZIANA
La Sezione Italia Nostra di Pescara segue con attenzione le problematiche legate agli esiti del drammatico incendio nella Riserva regionale-Pineta dannunziana ed afferma con convinzione la necessità di un accorto Restauro naturalistico di quella preziosa risorsa verde della città.
Per questo favorisce ogni espressione che sia volta a riaffermare il carattere speciale di questa testimonianza storica e paesistica del nostro territorio ed è preoccupata dal manifestarsi di posizioni volte a liquidarne il valore, ora che il danno si è compiuto, con errate ricostruzioni storiche e discutibili argomentazioni scientifiche. La Riserva va difesa e, soprattutto, attuata integralmente.
A tal fine è stato promosso l’appello, qui di seguito riportato, firmato da diciotto personalità pescaresi per nascita o ruolo svolto, che chiede ai poteri pubblici di muoversi in tal senso; all’appello potranno aggiungersi le adesioni di chi lo condivide, rafforzando la difesa di questo importante bene comune della città.
Arch. Massimo Palladini
Presidente della Sezione “L. Gorgoni” di Italia Nostra, Pescara.
APPELLO
Siamo cittadini legati alla città di Pescara, per nascita, residenza, occasioni di impegno professionale, culturale, sociale.
Siamo parte di una comunità urbana che, formata nel rapido volgere di pochi decenni, ha saputo integrare nei gruppi originari cittadini provenienti da ogni dove riuscendo ad esprimersi con dinamismo nei campi dell’economia e della cultura, con significative connessioni ai più aggiornati livelli nazionali ed internazionali; facendolo, si è riconosciuta come comunità ed al contempo ha individuato i suoi elementi identitari.
Perciò, a nostro avviso, assume una grande importanza la loro tutela e valorizzazione ; un significativo esempio ( ed una grande occasione) abbiamo visto nei recenti rinvenimenti archeologici nell’area Rampigna e nel diffuso interesse e favore che li hanno accompagnati.
Per questo abbiamo appreso con dolore e sgomento dell’incendio alla Pineta, la Riserva Dannunziana, partecipe delle trasformazioni di questo territorio da tempo immemorabile, giunta fino a noi con il suo prezioso patrimonio botanico nonostante il tumultuoso sviluppo dell’area, risorsa, oggi, per la qualità della nostra vita come lo fu in passato con il legname per la Piazzaforte e con la resina per calafatare le navi.
Meritoriamente alla metà degli anni ’70 del ‘900 si provvide all’acquisto dell’area, assicurandola alla proprietà pubblica; poi nel 2000 la istituzione della Riserva regionale con apposita legge, ne sancì lo “statuto” speciale, indicando risorse e metodo per la sua gestione.
Purtroppo da allora si sono accumulati ritardi gravi nella predisposizione dei Piani (il Piano di Assetto naturalistico è stato approvato solo di recente) e nella istituzione degli organismi scientifici di gestione che ancora mancano.
Una area così delicata, lasciata senza adeguato governo è particolarmente esposta sia al vandalismo che alle mire speculative nei suoi dintorni ed al suo interno, incompatibili con la sua salvaguardia.
Oggi che questo importante compendio è stato colpito dal fuoco, da parte di alcune voci non si individua il pericolo nei ritardi attuativi, non si chiede maggior manutenzione e vigilanza e la istituzione della direzione scientifica; si indica la Riserva stessa come fattore di rischio.
È necessario invece che il Comune e la Regione confermino con determinazione che la Riserva resta quel che è: un grande polmone verde per la città ed uno scrigno di valori naturalistici, integrato nel grande corridoio ecologico che dal mare, lungo la direttrice di fosso Vallelunga, si spinge fino al colle San Silvestro ed alle campagne retrostanti. È necessario, altresì, che la Soprintendenza ABAP Chieti Pescara vigili ed indirizzi gli interventi conservativi su questo importante brano del nostro paesaggio. È opportuno che in questa direzione vadano la progettualità e la richiesta di fondi Europei, anche sulla base del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La Pineta ha bisogno di un Restauro naturalistico adeguato al grave danno subito e, per questo, auspichiamo che si ricorra a Tecnici di grande qualità ed esperienza per delinearne il progetto, sul quale poi costituire tempestivamente gli organismi di gestione.
“Quande cose te’ Pescare…” Tra le più preziose c’è la Pineta-Riserva Dannunziana. Facciamo appello a che si faccia di tutto per conservarla e restituirla ai cittadini.
Hanno aderito:
GIULIA BASEL, direttrice artistica Florian Metateatro
UMBERTO COCCIA, già segretario provinciale della C.I.S.L.
DARIO D’ALESSANDRO, già direttore della Biblioteca provinciale di Pescara
GIOVANNI D’ALESSANDRO, scrittore
VERA DE GREGORIS, presidentessa della L.A.A.D. (Lega Abruzzese Anti Droga)
DONATELLA DI PIETRANTONIO, scrittrice
GIAMPIERO DI PLINIO, professore ordinario f.r. di Istituzioni di Diritto Pubblico, UdA Chieti-Pescara
MATTEO DI VENOSA, presidente del Corso di Laurea in Scienze dell’Habitat Sostenibile, UdA Chieti-Pescara
MARCO FUMO, pianista
GIANNI GASPARI, giornalista
ADRIANO GHISETTI GIAVARINA, professore ordinario f.r. di Storia dell’Architettura, UdA Chieti – Pescara
FRANCO LEONE, già Segretario Generale C.G.I.L. Abruzzo
RENATO MINORE, scrittore e critico letterario
GIUSEPPE ROSATO, poeta e scrittore
SAVERIO SANTAMAITA, professore ordinario f.r. di Storia della Pedagogia, UdA Chieti-Pescara.
LUCILLA SERGIACOMO, critica e storica letteraria
STEFANO TRINCHESE, Professore ordinario di Storia Contemporanea e Prorettore alle relazioni culturali nazionali e regionali, UdA Chieti –Pescara
DOMENICO VALENTE, Presidente regionale Italia Nostra Abruzzo