LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE CHIEDONO AL COMUNE DI PESCARA DI RIAPRIRE IL “TAVOLO VERDE”

alberi di PESCARA                                                                                                                                                                                                                          In un ambiente urbano avere viali alberati, curati e mantenuti, di specie autoctone o esotiche, è sempre stato motivo di pregio, valore e decoro, sia per i residenti che per i visitatori.
Auspicare alberate cittadine di massimo 30 anni significa perdere identità, storia, paesaggio, cultura, tradizione e funzionalità ecosistemica.
Inoltre le alberature della città di Pescara hanno un valore aggiunto, che altre città italiane potrebbero invidiarci, determinato dalla presenza nel tessuto urbano di una specie identitaria, il Pinushalepensis, paesaggisticamente peculiare, presenza caratteristica delle vicende storiche e sociali e, infine, conifera arborea da cui deriva il nome della stessa città, come dimostrano recenti e accreditate ricerche: Pescara da pephcàsis>pescàsis=coperta di pini.
Pur apprezzando alcune delle considerazioni fatte dal vicepresidente dell’Ordine regionale degli Agronomi e Forestali, non si può condividere l’invito rivolto alle Amministrazioni Pubbliche di programmare, in sostanza, la vita di un albero limitata a soli 30 anni, perché significherebbe, tra l’altro, abbattere anche tutti gli alberi monumentali esistenti nei parchi e nei giardini.
Rispetto alla presunta pericolosità delle piante arboree è scientificamente dimostrato che nella stragrande maggioranza dei casi essa sarebbe da imputare solo ed esclusivamente a una cattiva gestione delle stesse.
Dare agli alberi solo un valore d’uso, identificarli come entità strumentali, è non solo riduttivo e scientificamente errato ma anche anacronistico rispetto alle moderne esigenze di benessere e salubrità; esigenze di cui le comunità cittadine sono sempre più consapevoli.
Ricco è l’elenco scientifico delle funzioni ecosistemiche svolte dagli alberi maturi; ricordiamo brevemente alcune delle funzioni principali:
  • Riduzione dell’inquinamento atmosferico e sonoro
  • Migliore assorbimento delle acque meteoriche (risparmio nella gestione delle risorse idriche)
  • Aumento di habitat e nicchie ecologiche per la fauna (biodiversità)
  • Incoraggiamento a comportamenti di vita salutari e sostenibili (riduzione della spesa sanitaria alle diverse fasce d’età)
  • Riduzione degli effetti negativi delle infrastrutture e trasporti (aumenta il valore economico degli immobili del 10-15%)
  • Un grande albero a foglia caduca ogni anno intercetta 3000 litri d’acqua piovana e 4,5 Kg d’inquinanti dell’aria.
L’alternativa di avere una città con viali verdi “finti”, “usa e getta”, appare tragica sia dal punto di vista economico che paesaggistico. Solitamente arbusti e/o alberelli, con ciclo vitale di 30 anni, fungono da arredo ai viali alberati.
Piuttosto che auspicare la cancellazione delle strutture arboree, bisognerebbe augurarsi una maggiore presenza di viali alberati, migliorare la loro manutenzione e valutazione, ad opera dei professionisti forestali e/o ambientali, la cui presenza nella pianificazione della città è sempre più necessaria.
Una convivenza possibile e sostenibile.
I contesti sociali si evolvono e anche le capacità professionali. Oggi si hanno maggiori competenze e conoscenze del fatto che le strutture arboree in città assicurano un alto grado di qualità ambientale.
Le sottoscritte associazioni invitano e sollecitano il Comune a ripristinare il “Green table”, nel rispetto del Regolamento del Verde, per garantire la continuità e la salvaguardia dell’importante patrimonio arboreo della città di Pescara.
Italia Nostra, Mountain Wilderness,  ConalpaOnlus