Il Pino d’Aleppo e la città giardino – Quaderni – n.4

Quaderno n. 4 marzo 2022 Italia Nostra Pescara download

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Con questo quarto numero dei “Quaderni” la Sezione pescarese di Italia Nostra offre un prezioso contributo di conoscenze su uno degli elementi che hanno contribuito a costruire il paesaggio storico di questa parte del litorale Adriatico: il Pino d’Aleppo.
Di questo ringrazio molto la curatrice, i redattori, gli autori degli interventi e dei contributi.
Mentre la città sempre più tende ad ignorare il filo di continuità che lega le complesse fasi della sua storia, nel novembre del 2019 abbiamo voluto raccontarlo, insieme ad altre associazioni, in un convegno nel quale dar voce a studiosi e testimoni: “Il Pino d’Aleppo e la città giardino”. A queste il Quaderno aggiunge altre voci e indicazioni di prospettiva, anche alla luce del devastante incendio alla Riserva Regionale Naturale “Pineta dannunziana”. Naturalmente qui il riferimento non è alla nozione disciplinare di città giardino che, evolvendo da Owen e Fourier fino ad Howard, fu formalizzata fino a diventare modello per i moderni suburbi; si intende invece valorizzare un’idea di “città nel verde” che, da Altobelli, a Liberi, a Piccinato, tentò, fortemente contrastata, di contemperare la crescita urbana con il particolare contesto naturale costiero e collinare nel quale avveniva. Oggi sentiamo degli amministratori assicurare che “Non pianteremo più pini” in nome delle esigenze di manutenzione che stanno portando a lastricati sempre più estesi anche nelle aree libere e per il timore di cadute, il più delle volte dovute alla mancanza di cure ed a cattive potature. Esistono, invece, tecniche e componenti per assicurare spazio vitale alle radici anche in area urbana e un nuovo design per gli spazi pubblici che parta proprio dal patrimonio arboreo, dalla permeabilità del suolo e dalla continuità delle connessioni naturali. A questa linea impronteremo le sollecitazioni agli amministratori; ed anche al grande tema del restauro paesistico per il territorio comunale basato proprio sulla ricolonizzazione (si pensi alle aree collinari) con roverelle, pini d’Aleppo e altre essenze autoctone. Va battuta una concezione soltanto esornativa e securitaria per il sistema del verde urbano, mai sufficientemente concepito come rete ecologica; al proposito Italia Nostra di Pescara ha fornito un proprio contributo di merito che compare nel Quaderno e sul quale sollecitiamo il confronto; e ancor più sollecitiamo che esso divenga permanente nella commissione già prevista nelle delibere Comunali e mai attuata.
Un’ ultima notazione sul restauro ambientale della Pineta. Condividiamo in gran parte le conclusioni della Commissione straordinaria chiamata a pronunciarsi nell’emergenza; alcuni suoi componenti erano tra i relatori del nostro convegno e già in quella sede diedero un prezioso contributo. Ma continuiamo a pretendere la istituzione di una direzione stabile, scientificamente autorevole e autonoma della Riserva che prenda le mosse proprio da quelle risultanze. Vediamo invece tornare logiche da giardinaggio, rimozioni e tagli arborei che riprendono fuori da una organica strategia. Accogliamo con favore l’annuncio di nuove acquisizioni (una parte dell’area ex galoppatoio, la scandalosa casa cantoniera che rischia di diventare una villa) e accompagneremo collaborativamente ogni passo in tal senso; vigileremo al contempo affinché parta un processo virtuoso e stabile che possa conservare questo cuore verde ai pescaresi che generosamente lo difesero nell’emergenza.

Massimo Palladini
Presidente della Sezione Italia Nostra “L. Gorgoni” – Pescara

Pescara, 28.03.2022